Sciopero di un’ora a testa per ogni docente nelle prime due giornate degli scrutini programmati nelle classi intermedie «nel rispetto delle norme, delle famiglie e degli studenti». Lo hanno deciso unitariamente Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Snals nel corso dell’incontro avuto oggi pomeriggio. Le 5 sigle hanno anche concordato iniziative sul territorio (assemblee, sit in, incontri con forze politiche) e una «fiaccolata della scuola» il 5 giugno in diverse piazze d’Italia.

«Nel rispetto delle norme, delle famiglie e degli studenti», iniziative sul territorio (assemblee, sit in, incontri con forze politiche) e una «fiaccolata della scuola» il 5 giugno in diverse piazze d’Italia.
Il primo via libera alla riforma della scuola arrivato ieri da Montecitorio ha rinfocolato delusione e rabbia. «Con il voto di oggi non si chiude la battaglia che anzi continua» ha assicurato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a margine della commemorazione dell’omicidio del giuslavorista Massimo D’Antona. «Rispetto alla prima stesura del ddl la Camera ha apportato solo modifiche marginali, lasciando sostanzialmente inalterati i punti da noi contestati» ha osservato il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima per il quale restano «per intero le ragioni della mobilitazione».

«Questa piazza ci dice di andare avanti» ha spiegato il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, a fianco degli insegnanti che hanno contestato il ddl Buona scuola. «Anche con le modifiche fatte – ha aggiunto – quel testo resta inaccettabile e incostituzionale».

I ritocchi apportati a Montecitorio non soddisfano neppure il leader della Uil scuola, Massimo Di Menna: «le ragioni alla base della protesta del mondo della scuola restano. Il testo del Ddl approvato alla Camera non recepisce le richieste alla base dello sciopero del 5 maggio: precariato, super poteri del dirigente, tutele contrattuali». Per Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda «si è consumato uno strappo pesante tra la casta politica, rappresentata dal Pd, e tutto il mondo della scuola». «La rapidità con cui l’aula di Montecitorio ha dato il via libera al disegno di legge dimostra la volontà di Renzi di mostrare i muscoli e di arrivare a una prova di forza». Quanto all’incontro di lunedì con il ministro Giannini, «i tre precedenti- ha affermato il segretario generale dello Snals, Marco Paolo Nigi – sono stati incontri “vuoti”, nel senso che siamo stati ricevuti ma non si è discusso di nulla. Probabile che il quarto sia dello stesso tenore e non di vero confronto».

Su queste astensioni dagli scrutini, che riguardano solo le classi intermedie, l’Autorità di garanzia si riserva di decidere nei prossimi giorni, poichè – spiega in una nota – «sta valutando complessivamente le proclamazioni di sciopero, che stanno via via pervenendo, allo scopo di evitare che l’attuazione delle astensioni, possa produrre, in concreto, una violazione della normativa».