Mentre la famiglia Addams/Barbie si insediava alla Casa Bianca e a Capitol Hill si celebrava il passaggio di consegne più surreale della storia americana, nelle retroguardie si consumava un siparietto familiare che sapeva di déjà vu.
Come è tradizione, quando si insedia un nuovo presidente Usa vengono invitati tutti gli ex, viventi o camminanti, con le relative mogli. Nel caso specifico c’erano quindi anche Bill Clinton e Hillary Rhodam, la sconfitta di queste elezioni. Nelle inquadrature frontali non la si vedeva bene perché era coperta da una corpulenta guardia del corpo.

 

 

Ma una telecamera laterale è andata a scavare nei particolari di tutta la cerimonia e ha colto Bill mentre guardava con inteso interesse qualcosa alla sua destra. C’è chi ha ipotizzato fosse Melania mentre faceva il suo ingresso al braccio del marito, chi fosse Ivanka, la valchiriosa figlia di The Donald. E va beh, si potrebbe controbattere, in queste occasioni qualcosa o qualcuno bisogna pure guardare. Sennonché, Hillary, che era girata dall’altra parte e chiacchierava con George Bush figlio, a un certo punto sembra sentire che il marito è distratto, si volta verso di lui e comincia a fissarlo con un sorriso di circostanza dal basso vero l’alto. Bill, imperterrito, continua a fissare qualcosa o qualcuno alla sua destra. Hillary allora cominciare a fissare il marito che fissa e la cosa va avanti per alcuni secondi.

 
Lo sguardo e il sorriso di Hillary sono come una radiografia distaccata e impietosa, scrutano, osservano e valutano la situazione con una freddezza apparente che, in realtà, lascia trapelare un giudizio sferzante. È il giudizio di una moglie verso le debolezze del proprio marito. È quello sguardo che dà un voto sì silenzioso, ma così esplicito che anche i sassi lo vedono. È quello sguardo che sembra voler dire: «Ma guarda che pirla».
Circa due anni fa, un’amica mi fece notare una foto in cui Agnese Landini guardava con la stessa commiserazione il marito, Matteo Renzi, mentre faceva uno show un po’ troppo sopra le righe in occasione di una visita a una scuola o a un’azienda. «Guarda come lo fissa con sufficienza – disse l’amica – Secondo te capita a tutte di guardare il marito così almeno una volta nella vita?». Dipende dai mariti, le risposi, ma anche dalle mogli e da che cosa li tiene assieme. La penso ancora così.
In tutte le coppie c’è qualcosa dell’uno che non corrisponde perfettamente al gusto dell’altro ed è normale, ci mancherebbe solo che dovessimo essere sempre e comunque adoranti o perfetti.

 
L’unica accortezza è di non adeguarsi troppo, soprattutto all’inizio di una relazione, perché con il tempo le insofferenze tendono ad aumentare, non a diminuire, e ciò va messo in conto. Se, per dire, a una non piace come l’altro sta a tavola, è bene che glielo dica subito o che lo educhi perché il modo in cui si tiene la forchetta o si beve il brodo può diventare una bomba a orologeria in una coppia.
Il problema nasce quando il deragliamento rappresenta l’altra faccia di una medaglia che piace. Per esempio: che Bill Clinton sia un seduttore è fuori discussione e di sicuro Hillary lo sapeva dall’inizio.

 
Ma che fai quando, dopo tante battaglie e vita insieme, quello si imbambola in mondovisione proprio di fronte alla moglie di quello che ora sta al posto dove volevi stare tu? Hillary ha scelto di fare la sfinge . Lui se ne è accorto e ha continuato. Lei è stata ficcante. Lui furbacchione sornione. Che ci volete fare, a loro piace così. Resta il fatto che lui è diventato presidente due volte, lei nemmeno una. Forse bisogna smettere di sgridarli solo con lo sguardo.