Il Tar del Lazio ha bocciato il numero chiuso alle facoltà umanistiche dell’Università Statale di Milano, accogliendo il ricorso dell’Udu- Unione degli universitari, contro la decisione dell’ateneo. Lo scorso maggio il Senato accademico aveva approvato l’introduzione dei test di ingresso con il numero chiuso per i corsi di laurea umanistici di Lettere, Storia, Filosofia, Beni culturali, Lingue, Geografia. Una scelta sostenuta dal rettore, Gianluca Vago, che aveva suscitato molte critiche nell’ateneo: i professori contrari al numero chiuso organizzavano lezioni all’aperto per protesta.
Gli studenti dell’Udu parlano di «vittoria storica». I test di ingresso si sarebbero dovuti tenere nei prossimi giorni, «ma la sentenza sospende il provvedimento dell’università – spiega Lorenzo Varponi, portavoce dell’Udu – quindi ci aspettiamo che vengano annullati». «Riteniamo importante questa sentenza, che dà ragione alle mobilitazioni che abbiamo animato, in barba alla mancanza di ascolto del Rettore Vago – commenta Andrea Torti, coordinatore Nazionale dell’associazione universitaria Link – Il numero chiuso scompare ma i problemi denunciati restano: ci mancano aule, docenti, appelli d’esame, spazi, borse di studio e servizi».

Il Tar nella sua ordinanza ha sottolineato come l’assenza di un numero sufficiente di docenti non rientri tra le cause previste dalla legge n. 264 del 1999 per introdurre il numero chiuso e le facoltà umanistiche non sono tra quelle elencate nella stessa legge che possono avere gli accessi regolamentati.