Cultura

Un’esistenza dedicata al soprannaturale e al pop della informazione

Un’esistenza dedicata al soprannaturale e al pop della informazione

NARRATIVA Ritorna disponibile «Morte d’Urban», di J.F. Powers per le edizioni Fazi

Pubblicato circa un anno faEdizione del 29 agosto 2023

J. F. Powers era stato presentato per la prima volta in Italia da Einaudi nel 1948 con Principe delle tenebre, una raccolta di racconti, in cui lo scrittore sviluppava le tematiche teologiche che gli erano particolarmente care. Aveva avuto successo il suo romanzo maggiore Morte d’Urban, uscito nel 1962, e premiato dal National Book Award, proposto da Einaudi nel 1964, nella versione di Ida Omboni. Questo libro felice torna a breve, opportunamente, dopo molti anni da Fazi, nella nuova efficace traduzione di Flavio Pedone (pp. 399, euro 20).

Il titolo allude alla Morte d’Artu di sir Thomas Malory, in cui uno dei temi principali è la ricerca del Santo Graal e tutta la vicenda di un prete, in crisi in un mondo che sta perdendo la spiritualità, ha il meccanismo di una quête on the road. Alcuni studiosi hanno addirittura voluto vedere nel continuo viaggio pastorale che il protagonista compie nei territori infiniti intorno a Chicago, una sorta di western religioso, come quello, memorabile, inventato da Federico Fellini e Bernardino Zapponi per Toby Dammitt (1968).

QUI SIAMO però in un’atmosfera assai meno sulfurea e minacciosa: Powers racconta il clero, con cui aveva frequentazione continua, con una ironia leggera, ma non per questo meno precisa, soprattutto quando si tratti di mettere in evidenza i legami con il mondo pop dell’informazione, a cui i sacerdoti devono riferirsi in un momento in cui sempre maggiore è la crisi delle vocazioni. Il fittizio ordine dei Clementini, quindi, diventa la cartina di tornasole di un’epoca di transizione. Il sacerdote protagonista, Urban, che racconta in prima persona il suo quotidiano connesso al sacro, partecipa a una programma radiofonico, che riscuote successo, intitolato «Dio è il nostro Sponsor».

Un ordine religioso vicino, i padri dalmati, d’altra parte sono entrati nel business, producendo e vendendo prosciutti che recano il loro marchio. Era quella l’epoca in cui anche in Europa nascevano polemiche su prodotti che il marketing connetteva alla religione, come la birra dei frati trappisti in Belgio, e padre Urban celia sul fatto che si possa mettere in bottiglia un’acqua ritenuta miracolosa. In quell’anno Soeur Sourire, al secolo Jeanne-Paule Marie Deckers spopolava nella hit parade con Dominique, entrando poi in diretta nella vita degli americani nel 1964, cantando dal suo convento nel popolarissimo Ed Sullivan Show.

IL MONDO CATTOLICO ha una ricca tradizione nelle lettere statunitensi, a partire da molti classici racconti di Flannery O’Connor, che unisce atmosfere gotiche e sottili riferimenti tomistici e dal memorabile La morte viene per l’arcivescovo di Willa Cather (1927, ultima edizione italiana, Neri Pozza, 2008), ma proprio gli anni ’60 furono l’epoca d’oro della fiction ambientata tra chiese e conventi, nell’epoca in cui il papato iniziava il contrastato percorso delle riforme.
Nel 1961 uscì The Edge of Sadness di Edwin O’Connor, un ampio romanzo che ottenne il Premio Pulitzer nell’anno seguente, uscendo poi in Italia da Rizzoli l’anno seguente con l’assurdo titolo Il ghiaccio si è sciolto a Sebago. Protagonista della vicenda un sacerdote alcoolizzato Hugh Kennedy, che affronta il lungo e complesso percorso per uscire dalla dipendenza, tornando nella sua città natale del New England, dove torna in relazione con la ricca, e complessa, famiglia Carmody, come lui di origine irlandese.

Di ansie religiose parla anche The moviegoer di Walker Percy (ultima edizione italiana L’uomo che andava al cinema, Marcos y Marcos, 2011), con una complessa storia d’amore, venata di ansie esistenziali, che va in scena a New Orleans durante il Mardi Gras.
Powers è davvero magistrale nel narrare il quotidiano di una esistenza votata al soprannaturale, ma che deve entrare in relazione sempre di più con il mondo pop e con le sue infinite tentazioni. La vocazione è analizzata in tutte le sue implicazioni psicologiche, nel confronto con una dimensione del vivere sempre più secolarizzata. La morte di Urban, dopo alcuni inquietanti segnali, con dolore alla testa, conclude una vicenda di continua ricerca del senso di sé, in un mondo che sta trasformando tutto in oggetto di marketing, di vendita, di acquisto.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento