Costruito come una favola con tutte le sue tappe obbligate e i suoi personaggi archetipici – buoni e cattivi – Mia e il leone bianco di Gilles De Maistre è però, nella sua parte migliore, un documentario che osserva il nascere e lo svilupparsi di un rapporto in cui si rispecchia la storia del film: quello fra una bambina, interpretata da Daniah De Villiers, e un cucciolo di leone bianco.
Ambientato in Sudafrica, dove il padre della piccola protagonista Mia ha un allevamento di animali selvatici – dalle iene agli elefanti agli stessi leoni – il film parte dal rifiuto della bambina per le terre selvagge dove è stata portata suo malgrado: la sua casa – dalla quale è stata strappata per realizzare il sogno dei genitori di aprire un bed&breakfast in mezzo alla natura – è a Londra, e neanche quando il padre porta a casa un leoncino lei riesce ad accettare la nuova vita che le è stata imposta.

Ma Charlie, il leone, sembra avere occhi solo per lei, ed è così che nasce tra i due un’«amicizia» che per Mia si trasformerà in missione. Proprio per poter rendere possibile questo rapporto, e di conseguenza le riprese di una bambina che interagisce con un vero leone senza computer grafica, Mia e il leone bianco è stato girato nel corso di tre anni, documentando la crescita sia di De Villiers che di Thor (l’«interprete» di Charlie).

AL DI LÀ di questa vera amicizia commovente, Mia e il leone bianco non va molto oltre l’intento dichiarato di realizzare una favola di formazione ambientalista – contro la «caccia in scatola», il massacro di leoni allevati apposta per essere cacciati con semplicità da turisti facoltosi – pensata per i bambini. Dalla madre di Mia (Melanie Laurent) all’odioso antagonista Dirk (che per l’appunto vive offrendo ai turisti leoni da uccidere) nessuno dei personaggi riesce a «vivere» al di fuori della pagina dove sono scritte le proprie battute; mentre ai (pochi) personaggi neri del film tocca il ruolo alla Mami di Via col vento o degli «esotici» protettori della natura che si meravigliano e gioiscono quando la protagonista – bianca – avvera la loro profezia.