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Una due giorni per parlare delle «Modernità Arabe»: è l’iniziativa organizzata da Francesca Bellino e Elisabetta Benigni, docenti di lingua e letteratura araba presso l’Università di Torino. L’evento, che si svolgerà l’11 e il 12 maggio ha l’intento di studiare, da molteplici prospettive disciplinari e con sguardi interpretativi diversi, il concetto di modernità arabe.

I lavori inizieranno oggi presso la sala lauree della Facoltà di Lingue, a Palazzo Badini, alle 10 con il saluto di apertura delle due organizzatrici. Seguono due sessioni mirate ad analizzare e decostruire alcuni discorsi sul concetto di modernità: la prima vede coinvolte Maria Elena Paniconi, dell’Università di Macerata, con una relazione sul plagio tra il romanzo Ibrahim al-Katib, dell’egiziano al-Mazini, e il romanzo Sanin, del russo Artzybascev, e Samuela Pagani, dell’Università di Lecce, a proposito dei saggi e della narrativa di al-Manfaluti, tra arabo classico e la creazione della letteratura araba moderna. La seconda sessione vede coinvolti Marina Romano, dell’Università di Bologna, che riferirà sull’intellettuale egiziano Muhammad Husayn Haykal, Francesca Bellino, che presenterà un paper sul ruolo delle stamperie arabe nell’Ottocento nel mondo arabo, e Marco Lauri, con una relazione sulla formazione del discorso utopico nella letteratura araba moderna.

Il giorno successivo, giovedì 12 maggio, si inizia alle 9.30, in aula 3 di Palazzo Gorresio. I primi due panel sono dedicati allo studio di alcuni canoni della modernità. Coinvolti sono Elisabetta Benigni, con un paper sul ripensamento dei canoni della modernità nella letteratura, Teresa Pepe, dell’Università di Olso, su alcuni concetti chiave della modernità araba. Seguono le relazioni di Fatima Sai, dell’Orientale, sul progetto di modernità, e di Rosella De Luca, dell’Università di Napoli su Talisman di Walter Scott.

L’ultima sessione, che inizierà alle 13.45 è dedicata agli spazi e prevede tre relazioni: quella di Gabriele Proglio, dell’Eui e dell’Università di Tunisi, sul rapporto tra architettura e luoghi della memoria a Tunisi, quella di Elena Chiti, dell’Università di Oslo, su Alessandria d’Egitto tra modernità arabe e europea; quella di Jolanda Guardi, dell’Università di Terragona, sull’Algeria.