Oggi a New York si vota per le primarie di entrambi i partiti in vista dell’elezione del sindaco che si terrà a novembre. Il voto si terrà anche in altre città ma gli occhi di tutti sono puntati su New York City, considerata il vero laboratorio politico del partito democratico.

Per New York il voto va al di là delle primarie: salvo avvenimenti straordinari, nessun repubblicano ha chance di vincere a novembre, per cui chi vincerà le primarie democratiche diventerà il nuovo sindaco.

A CORRERE PER I DEM si sono presentati in una dozzina, ma ad avere probabilità oggi sono quattro candidati, nessuno dei quali è un rassicurante maschio bianco. La candidata più progressista è Maya Wiley, avvocata per i diritti civili e professoressa della New School University, l’università più liberal della città, dove è anche vicepresidente del dipartimento di giustizia sociale.

Wiley ha concluso una campagna elettorale in ascesa anche grazie all’endorsement di Alexandria Ocasio-Cortez, di Julian Castro e della senatrice Elizabeth Warren. Afroamericana, è stata consulente del sindaco Bill De Blasio per le tematiche razziali. Per lanciare la sua campagna The Strokes hanno fatto un concerto, così come avevano fatto per Bernie Sanders durante le primarie presidenziali in New Hampshire.

NESSUNO DEGLI ALTRI tre candidati con potenzialità di vittoria è nemmeno lontanamente vicino a lei in quanto a posizioni di sinistra. A terminare la campagna in ascesa è stata anche Kathryn Garcia, l’ex responsabile dell’azienda municipalizzata dei rifiuti di De Blasio, ruolo ricoperto dopo aver collaborato anche con Mike Bloomberg.

A darle l’endorsement è stato il centrista e moderato New York Times: «Kathryn Garcia per oltre 10 anni è stata una nota risolvi-problemi e all’interno del Municipio era difficile non notarla: era la donna assertiva e dalla voce roca alla guida di un dipartimento fatto perlopiù da uomini».

Stella in discesa, invece, per l’imprenditore ed ex candidato alle primarie presidenziali Andrew Yang: partito come il candidato più conosciuto, è stato in testa ai sondaggi per settimane ma poi è stato, anche se di poco, superato dal candidato più conservatore, il presidente del distretto di Brooklyn Eric Adams.

Adams è afroamericano, da ragazzo ha avuto problemi con la polizia per cui ha deciso di diventare lui stesso poliziotto. Un dato importante: il problema della sicurezza e del rapporto con le forze dell’ordine è uno dei temi principali della campagna elettorale.

NEW YORK, COME molte città americane, ha visto un incremento di criminalità e degrado urbano a ogni livello, che si somma a una serie di problematiche sociali evidenziate dalla pandemia.

Uno studio condotto dal Mount Sinai Hospital incentrato su reddito e disparità razziali ha mostrato che i quartieri svantaggiati di New York City hanno subito il peso maggiore del Covid nella prima ondata e sono ancora in sofferenza mentre il resto della città torna alla normalità.

LO STUDIO È STATO condotto perché gran parte della conversazione sulle disparità pandemiche si è incentrata su come le disuguaglianze sanitarie abbiano portato a tassi di mortalità più elevati nelle comunità di colore, ma ciò non spiega perché questi gruppi si siano infettati più velocemente.

Passando da codice postale a codice postale, i ricercatori del Mount Sinai hanno esaminato una serie di variabili sociali come il reddito, l’accesso all’assicurazione medica e i modelli di pendolarismo. Questo studio è stato mostrato anche ai candidati come esempio di ciò con cui si dovranno misurare, se eletti, da novembre in poi.