Dopo aver visto il toccante docu-film di Gianfranco Rosi Fuocoammare, premiato con l’Orso d’Oro a Berlino (…), ho contattato un mio ex studente di Lampedusa che ha frequentato l’istituto “G. Matteotti” di Pisa per complimentarmi, come peraltro avevo fatto altre volte, per il grande spirito umanitario degli abitanti dell’isola delle Pelagie. Con notevole sorpresa mi sono sentito rispondere che ancora non erano riusciti a vedere il film in quanto da circa 15 anni è stato chiuso l’unico cinema, peraltro all’aperto, presente in tutta l’isola ma che tuttavia si stavano organizzando in qualche modo per fare la proiezione.

Sono rimasto amareggiato dalla situazione di abbandono culturale in cui lo stato italiano relega i cittadini delle isole minori e dei piccoli centri localizzati in contesti territoriali marginali ove la presenza di sale cinematografiche e librerie sono demandati completamente al mercato e laddove non vi sia un ritorno economico adeguato scompaiono inesorabilmente.

La situazione, a mio avviso è ancora più grave per quanto riguarda Lampedusa, avamposto meridionale dell’Unione Europea, che esposta ad un flusso ininterrotto di profughi si è distinta per la grande generosità e accoglienza nei confronti di uomini e donne disperati in fuga da guerre, catastrofi climatiche e dittature spietate. Un particolare encomio a mio avviso va riconosciuto alla sindaca Giusi Nicolini che già all’indomani della carneficina del 3 ottobre 2014 denunciò con sdegno l’insensibilità dell’Ue affermando che non era accettabile che i profughi «arrivassero a nuoto sul suolo comunitario a richiedere asilo politico» avanzando la proposta di immediata apertura di canali umanitari per evitare altre stragi e drammatiche sofferenze ai profughi, preda di trafficanti di uomini privi di alcun scrupolo.

Anche in considerazione del fatto che proprio in questi giorni la proposta ha trovato finalmente attuazione, accogliendo i primi 93 profughi siriani attraverso un canale umanitario (…), lanciamo come Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati un appello al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e al Ministro della Cultura, Dario Franceschini, affinché a Lampedusa venga aperto quanto prima un cinema- teatro in una struttura stabile al coperto che offra ai suoi residenti la possibilità di fruire durante tutto l’anno di uno spazio culturale adeguato.

La parità di accesso alla cultura è un diritto sancito dalla nostra Costituzione e laddove il mercato e la libera impresa non sono in grado di offrirla è dovere dello stato garantirne parità di accesso a tutti i suoi cittadini, a maggior ragione per i lampedusani che si sono distinti in questi anni per l’incessante opera meritoria di salvare e accogliere esseri umani disperati dopo aver attraversato odissee inenarrabili.

Sarebbe paradossale che agli abitanti di Lampedusa arrivasse prima il Nobel per la Pace, a cui sono candidati nel 2016, che la riapertura di un cinema.

* per il Coordinamento del Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati

Inviare le adesioni all’appello a: gigamail2014@gmail.com