Qui al cohousing ci stiamo preparando a partecipare a due eventi importanti per il mondo degli ecovillaggi e cohousing. Presso la Comune di Bagnaia, in Toscana, dal 14 al 17 Luglio si svolge la Conferenza GEN EU 2019, raduno annuale degli ecovillaggi europei. Segue dal 18 al 21 Luglio il XXII Raduno estivo La RIVE – Rete italiana villaggi ecologici dal titolo «Io → Tu → Noi, Ecovillaggi: frontiere aperte verso una nuova civiltà ecologica». Bagnaia è una comunità storica, fondata nel 1979, per vivere in modo autosufficiente, sostenere la cura dell’ambiente, della pace e giustizia sociale. Così in questa serata torrida, ripensiamo a noi. Il nostro progetto Orosia, oltre che azienda agricola e centro di ricerca culturale sulle relazioni è anche cohousing. Il cohousing è un abitare condiviso fra persone, con affinità rispetto al modo di vivere, che intreccia dimensioni di architettura moderna, di antiche utopie antropologiche e idee per una vita sostenibile nella attuale crisi epocale. Prevede spazi comuni, ma anche privati ed il rispetto di regole e impegni concordati. I cohousing sono diversi fra loro, ma è comune la tensione verso l’essere Comunità come solidarietà e prossimità umana, e questo avvicina i cohousing all’universo degli ecovillaggi. Gli ecovillaggi sono realtà sperimentali che si stanno sviluppando in tutto il mondo. Il GEN EU, fondato nel 1996, fa parte del Global Ecovillge Network, rete mondiale di comunità in espansione, molte organizzate in Reti Locali come la RIVE (Rete Italiana Villaggi Ecologici). Compito di Rive e del GEN è il coordinamento e promozione delle realtà comunitarie, diversissime fra loro, ma che hanno principi comuni sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale. A Bagnaia queste realtà si incontrano e confrontano. Pier propone la lettura di un libro recente e aggiornato: «Comunità intenzionali, ecovillaggi e cohousing» di Manuel Olivares (Ed Vivere altrimenti, 2018). Olivares, sociologo di formazione, scrive e ricerca sul vivere insieme e «altrimenti». Il libro è un excursus dalle prime comunità essene, alle attuali esperienze di cohousing: esponenti radicali della riforma protestante, socialisti utopisti, kibbutz, anarchici, hippies ecologisti, new-agers, cristiani eterodossi, musulmani pacifisti. Una mappatura italiana, europea e mondiale di gruppi umani che condividono spazio vitale comune, valori, risorse. È notte fonda ed una leggera brezza rinfresca e ci solleva. Ci solleva l’idea di andare a Bagnaia, per la nostra piccola ricerca sulle «buone relazioni» come «buone pratiche » del vivere, ma anche come tentativo di rimanere uniti di fronte alle grandi sfide di questa epoca. Vi racconterò.