«Questa è una mossa politica per evitare che si arrivi a una risoluzione dell’Onu che autorizzi un intervento militare o un’occupazione dei porti da cui partono i migranti, così come si era paventato di intervenire bombardando e distruggendo i barconi».

Non ha dubbi don Moussie Zerai, fondatore dell’Agenzia Habeshia, su come interpretare l’apertura fatta dal governo di Tripoli. «E’ una mossa preventiva anche per mettere in ombra l’altro governo, quello di Tobruck, dimostrando che non ha nessuna autorità né controllo del territorio.

Ma l’offerta di collaborazione con l’Unione europea può essere sincera?

Se è sincera lo si vedrà nel tempo. ma già adesso sento dire che si dovrebbe ripartire dall’accordo fatto a suo tempo con Gheddafi: questo vuol dire che l’immigrazione tornerà a essere un’arma di ricatto verso l’Europa.

L’annuncio di Tripoli peggiorerà ulterirmente le condizioni dei migranti?

Questo già avviene, basta vedere i centri in cui sono trattenuti in condizioni pietose. Più gente verrà trattenuta, più questi luoghi diventerano un inferno.