Da diverso tempo parlando con i pazienti (ma anche con amici e conoscenti) ho la sensazione che, per molti, la preparazione di una semplice minestra di verdure sia fuori dalla loro portata. Un vero peccato perché le minestre, soprattutto in questa stagione, giocano un ruolo importante nel mantenimento del nostro benessere. Ci idratano con una modalità gradevole, integrano l’apporto dietetico di carboidrati, fibre, proteine e grassi con verdure, cereali, legumi e olio extra vergine d’oliva, veicolano sostanze protettive come vitamine, minerali e antiossidanti. Insomma, un vero toccasana per il palato e per il metabolismo. Sia come sia, sempre più persone dipendono dall’industria alimentare per poter gustare un confortante piatto di crema di zucca o una scodella di zuppa di verdure. I produttori, dal canto loro, cercano di cavalcare le richieste mettendone sul mercato una imponente quantità di tipi diversi (altroconsumo.it ne elenca più di ottanta). Come scegliere, tra varietà composte da sole verdure o con pasta, in versioni «saporite» o «leggerissime», surgelate oppure vendute a temperatura ambiente?

Cominciate leggendo l’elenco degli ingredienti. Le scritte «senza conservanti» non hanno molto senso. Tutte le minestre pronte sono senza conservanti perché non ne hanno bisogno: si tratta di prodotti sterilizzati o pastorizzati e generalmente mantenuti nel circuito commerciale a basse temperature. Altra dicitura in etichetta che a volte cela un piccolo trucco: «senza glutammato». Praticamente alla totalità dei prodotti non viene aggiunto il glutammato, un esaltatore dei sapori. Tuttavia in parecchi casi è addizionato del lievito che, non per caso, contiene naturalmente del glutammato. È anche bene fare attenzione alla quantità di sale contenuto in queste preparazioni (come d’altra parte, in tutti gli alimenti processati). Quasi sempre è eccessiva. Molti prodotti racchiudono in una sola porzione (circa 300 grammi) fino a 3 grammi di sale. Cioè ben più del 50% della quantità giornaliera che l’Oms suggerisce di non superare per ridurre il rischio di molte patologie.
Potremmo continuare, ma invece di inforcare gli occhiali per decrittare le minuscole scritte sulle etichette, spingete il carrello verso il banco delle verdure. A casa, per mondare, lavare e cuocere cipolla, carota, sedano, aglio, cavolo e qualche aroma ci vorranno non più di 25 minuti: il tempo di una doccia e di asciugare i capelli. Buon appetito.