A due settimane dalla manifestazione nazionale No Muos (il 30 marzo a Niscemi), i siciliani tornano a difendere il territorio da scelte politiche che considerano scellerate e si mobilitano per l’evento «OccupyIsland», in programma oggi dalle 11 alle 17, per difendere l’Isola delle Correnti dall’invasione del turismo selvaggio. L’isola, situata nel comune di Portopalo di Capopassero (Siracusa), è una delle tante che sorgono in questa zona: tra le altre, c’è il più famoso «Isolotto Brancati», a Marzamemi, di proprietà della famiglia dello scrittore Vitaliano Brancati, autore de Il Bell’Antonio.

L’Isola delle Correnti, invece, deve il suo nome alla posizione unica che la rende fulcro del gioco dei venti (ideale per chi pratica surf) e incrocio di mari, il Canale di Sicilia e il Mar Jonio. Insieme alla spiaggia adiacente, quest’isolotto di 10 mila metri quadrati è un vero paradiso naturale che attrae affezionati turisti da tutto il mondo. Punta estrema dell’Europa, più a sud di Tunisi, questa «terra di mezzo» è un sito dichiarato di interesse comunitario, oggi minacciato dalla costruzione di uno stabilimento balneare di 1000 metri quadrati. A mobilitarsi contro questa decisione che rischia di compromettere «l’equilibrio dell’ecosistema delle dune», secondo quanto riportato in un documento di Legambiente Pachino consultabile sul sito legambiente. infowww.legambiente.info,sono stati gli stessi frequentatori di lungo corso di questa spiaggia dorata, che da tutta Italia e Europa si sono si sono organizzati in rete per difendere l’Isola , costituendosi nell’ «Associazione Isola delle Correnti», che ha una fanpage su Facebook e un indirizzo e-mail: associazioneisoladellecorrenti@gmail.com. Turisti più rispettosi, che di solito si accontentano di un semplice telo mare appoggiato sulla sabbia, o di una tenda, senza sdraio, ombrelloni, e chioschi bar.

Già da settimane circola in rete una petizione online che ha raccolto più di 8 mila adesioni, tra cui quella del popolare cantautore siciliano Roy Paci. Dal mondo politico, il sostegno di Giancarlo Cancelleri deputato regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle Sicilia, che in un intervento in aula ha chiesto chiarimenti sulla regolarità delle autorizzazioni dello stabilimento che sarebbero prive del Pudm (Piano utilizzo del demanio marittimo) e ha espresso preoccupazione per il rischio di una «devastazione ambientale». Massimo Malerba, tra gli organizzatori di «OccupyIsland», spiega così la scelta del nome: «Abbiamo voluto ricollegarci al movimento internazionale Occupy a difesa dei beni comuni, che non devono essere privatizzati. Vogliamo formare simbolicamente una catena con cui occupare coi nostri corpi questi luoghi che vogliamo difendere». La «Catena umana per salvare l’Isola delle Correnti» si svolgerà nei pressi del baracchino in legno già costruito e situato a pochi metri dall’acqua.