Qui al cohousing vi è intensa comunicazione con altri cohousing ed eco-villaggi. Cresce la richiesta di sperimentare queste realtà. Amici raccontano che entro settembre arriveranno ad abitare nel loro eco-villaggio cinque nuove persone. Francesca Guidotti dell’Eco-villaggio «Torre di mezzo», pubblicista di AAA Terra Nuova ed ex presidente della Rete Italiana Villaggi Ecologici, propone, da giugno, su «Campus del cambiamento», un corso on-line sugli eco-villaggi: storia, valori, partecipazione e loro realizzazione. Il corso comprende 4 moduli didattici, 30 video lezioni, 4 seminari on-line, materiali di approfondimento, strumenti di discussione. «Campus del cambiamento» è una piattaforma on line di informazione per la «trasformazione» in settori diversi: alimentazione, mobilità, rigenerazione urbana, zen, comunità intenzionali. Obbiettivo è far aderire i propri valori alla vita quotidiana, con l’idea che per cambiare il mondo è necessario cambiare noi stessi. Ci confrontiamo sul corso di Francesca, che propone anche una «cassetta degli attrezzi» per migliorare il livello relazionale, con la crescente consapevolezza che abitare in modo «collaborativo»richiede saper stare nella relazione. Propone nuova cultura ecologica, sociale, di condivisione. Ernesto è perplesso sull’impronta prevalente di queste realtà: più spirituale e psicologica che politico-sociale. Olga e gli altri invece ne apprezzano il lavoro, tenacia, clima di tolleranza e pace e attenzione verso l’altro. Smirna vede preziosa, nella proposta dell’abitare degli eco-villaggi, la ricerca di benessere e bene comune in un contesto attuale di disagio collettivo con perdita di desiderio, di sentimento di vivere, della vitalità come coloritura affettiva della esperienza, di movimento di pensieri e corpo che fonda i processi vitali. Cita riflessioni di Cravero Domenico, parroco, psicoterapeuta, scrittore, fondatore di più comunità terapeutiche, nel libro «La terra che genera, cura e guarisce, la terapia dell‘agricura»Ecra, Roma, 2020. Idea preziosa è l’importanza di una terapia estetica per il cambiamento che crea cornice di rispetto, meraviglia e apprezzamento della vita. Cura e terapia non devono trascurare estetica e bellezza che l’approccio ecologico permette, in quanto sintesi di etica, estetica e pratica di vita. Altra idea forte è che è la speranza ad orientare ed alimentare altri sguardi sul mondo e sul vivere. E la speranza non si siede ai margini della storia e aspetta che capiti, ma deve essere organizzata, deve apparire come possibilità. La possibilità, scrive Cravero, apre il cammino, ma deve vedersi. E gli eco-villaggi sono possibilità che si possono vedere e vivere.