È dedicato a Cesare De Michelis, che fin dal 2007 affiancava la Fondazione Gianni Pellicani. L’anteprima sarà nel chiostro M9, il futuristico Museo del Novecento nel cuore di Mestre. E intorno a «Populismi e democrazia» da oggi al 9 settembre si cimenteranno 60 ospiti in dibattiti, interviste più due spettacoli al Teatro Toniolo (Ascanio Celestini con Il nostro domani ed Ezio Mauro con il rapimento Moro).

L’OTTAVA EDIZIONE del Festival della Politica promette una riflessione disincantata a tutto tondo: Venezia, l’Italia del governo Conte, l’Europa alla vigilia delle elezioni, gli Stati Uniti di Trump. E offre l’approfondimento «marxista», due secoli dopo la nascita del rivoluzionario di Trevi.
«Il festival si conferma laboratorio di cultura politica, un’agorà dove si discute al di fuori di stereotipi e luoghi comuni», afferma Nicola Pellicani che lo dirige. «Come ci ricorda Massimo Cacciari, siamo dentro la crisi che produce ’la ragione e il cuore profondo dei populismi’: la rottura del patto di fiducia che legava elettori e rappresentanti, da cui prendeva forza il sistema di regole delle democrazie occidentali. Comprendere i populismi, oggi, significa soprattutto approfondire i modi in cui si è prodotta questa cesura, rigettando le semplificazioni ed evidenziando le composite specificità nazionali che il fenomeno ha assunto in ogni paese, a cominciare dal nostro».

TOCCA AL DEPUTATO Pd affiancare (oggi, ore 18, nell’auditorium M9) il sindaco Luigi Brugnaro, Vasco Boatto della Fondazione Venezia e Valerio Zingarelli amministratore delegato di Polymnia nell’inaugurazione del Festival 2018 che combacia con la presentazione ufficiale del «Distretto M9», aperto al pubblico da dicembre.
Il primo appuntamento è alle 16.30 di domani all’arena Toniolo: Salvatore Biasco e Antonio Gnoli conversano su Marx tra economia e società.
In piazza Ferretto seguirà la presentazione del libro di Oscar Farinetti, protagonista (con polemiche) del cibo made in Italy da Expo 2015 fino a Fico. Venerdì tocca a Giovanni Floris, mentre poi su «Una nuova Italia. Dalla comunicazione ai risultati, un’analisi delle elezioni del 4 marzo» si cimentano Giovanni Diamanti, Marco Marturano e Filippo Sensi. In piazza Ferretto la giornata si conclude con i sindaci a confronto sul «governo delle città nell’Europa che cambia».
Sabato 8 settembre spiccano il dialogo con Giacomo Marramao («Marx: il potere oltre lo Stato») e l’effetto Trump sui populisti europei con Massimo Teodori, Giampaolo Scarante e Guido Moltedo. Ospiti del Festival della Politica anche Marco Damilano (su Moro e la fine della politica con Francesca Schianci e Gianfranco Bettin) e l’ultimo segretario Ds Piero Fassino con Angelo Panebianco e Maurizio Caprara come interlocutori.

SIPARIO DOMENICA in piazza Ferretto. Alle 18 Massimo Cacciari e Ilvo Diamanti affrontano il tema «Popolocrazia. La metamorfosi delle nostre democrazie», seguiti dalla «forza delle donne» con Donatella Di Cesare, Silvia Avallone e Ottavia Piccolo. Alle 21 nel chiostro M9 lo spettacolo finale Dove el mar ghe gera con Edoardo Pittalis, Gualtiero Bertelli e Cimo Nogarin.