Una lista nera di tutti gli operatori del trasporto, aereo, marittimo, fluviale o terrestre, che si prestano al traffico di migranti. Lo stanziamento di 3,5 milioni di euro per finanziare i rimpatri volontari dei migranti dalla Bielorussia. E ancora: 200 milioni di euro a Polonia, Lituania e Lettonia che vedono così triplicare i fondi per la gestione delle loro frontiere, finalità per la quale nel bilancio europeo vengono destinati complessivamente 6,4 miliardi. Con una precisazione non indifferente e valida per qualunque frontiera dell’Ue: i finanziamenti potranno essere utilizzati per dotare i confini delle tecnologie più moderne e per l’acquisto dei mezzi necessari per controllarle ma non per la costruzione di muri, come chiesto anche ieri dal blocco di Visegrad.

Giunta all’ennesimo giorno di crisi con la Bielorussia, la Commissione europea presenta una nuova lista di misure restrittive contro il regime di Minsk che usa la disperazione dei profughi per ricattare l’Europa. Misure che adesso dovranno essere approvate da parlamento e consiglio Ue e che hanno nel mirino chi lucra sul desiderio di futuro che anima quanti fuggono dai conflitti e dalla miseria dei loro Paesi di origine. «La strategia impiegata dalla Bielorussia si basa molto chiaramente sulla complicità dei tour operator e dei loro intermediari che presentano offerte all-inclusive: visti, voli, hotel e, un po’ cinicamente, taxi e autobus fino al confine», ha spiegato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. E’ la fotografia di quanto fatto finora dal regime di Lukashenko che in questo modo è riuscito ad ammassare migliaia di uomini, donne e bambini alla frontiera con la Polonia.

Nel mirino dei commissari che hanno lavorato alle nuove sanzioni ci sono le compagnie aeree che si sono prestate al trasporto dei migranti. Nei giorni scorsi il vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas si è recato in Iraq, Emirati Arabi, Turchia, Uzbekistan e altri Paesi ancora riuscendo a ottenere la sospensione dei voli diretti a Minsk. Le linee aeree che non si adegueranno verranno inserite una black list e potranno subire limitazioni alle operazioni sul mercato Ue, la sospensione di licenze o autorizzazioni ma anche di fare rifornimento o di fare manutenzione, fino al divieto di transitare dall’Unione o di sorvolarla ed effettuare fermate tecniche o scali nei suoi porti. La prima a essere colpita è la Belavia, la compagnia di bandiera della Bielorussia, che non potrà più noleggiare i suoi aeromobili dalle aziende dell’Unione europea.

«Queste sanzioni varranno per un anno e potranno essere rinnovate», ha spiegato la commissaria Ue ai Trasporti Adina Valean. «Gli operatori dei trasporti dovranno evitare di prestarsi ad aiutare i trafficanti. Spero che no ci sarà bisogno di adottare questa normativa, perché il nostro obiettivo è soprattutto preventivo, ma siamo disposti a intraprendere azioni severe se gli operatori si comporteranno male».

Nei prossimi giorni un team dell’Unione europea si recherà in Bielorussia «per valutare le necessità dei migranti e organizzare i rimpatri», ha annunciato il rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell. Specificando però che «non ci sono negoziati con il regime di Lukashenko, non vogliamo un riconoscimento nemmeno de facto».