L’Italia e l’Europa vivono una condizione di crescente pericolo. Si fanno più preoccupanti i rischi di nuove guerre, mentre già siamo coinvolti in diverse di quelle in atto. Avanzano le minacce di stravolgimenti autoritari delle democrazie. Alle destre, comprese quelle estreme razziste e neofasciste, il varco è stato aperto anche dalle politiche neoliberiste profondamente antipopolari perseguite in Europa dalle forze moderate e di «centro»: ivi compreso,in Italia, il partito democratico.

In simile situazione le elezioni italiane acquistano un forte valore – persino simbolico – per il nostro paese e per l’Europa. La minaccia di una ulteriore diserzione dalle urne, accentuata del resto dal crescente disagio sociale e da una legge elettorale viziata da rischi di incostituzionalità – partorita a colpi di voti di fiducia -, non avrebbe il significato di una pur comprensibile protesta. Sarebbe l’indicazione di una mano libera offerta a quei centri di potere economico che hanno voluto le politiche sin qui seguite e perseguono l’obiettivo di un ulteriore restringimento degli spazi di democrazia. E sarebbe pure un ulteriore incentivo dell’antipolitica. Si vuole meglio dominare l’universo del lavoro sempre più precario, nonché cittadini trasformati in sudditi e occupati nel loro immaginario dal predominio della televisione berlusconiana, e privi ancora dei nuovi diritti dell’era digitale.

Il voto è uno strumento determinante: rinunciarvi favorisce i peggiori. Alle destre, però, non si risponde votando per gli autori delle politiche seguite in questi anni, che ne propongono la continuazione preparando, più o meno nascostamente, nuovi accordi tra la coalizione raccolta attorno al Pd e le destre.

L’Associazione per il rinnovamento della sinistra (Ars), fin dalla sua fondazione, non partecipa direttamente alla competizione elettorale e non dà indicazione per singole liste avendo, in questa come in altre occasioni, auspicato l’unione di tutte le forze di sinistra alternative alle politiche neoliberiste. Ma sottolinea che l’unico voto utile contro i rischi di un arretramento della democrazia e di un peggioramento nelle condizioni dei lavoratori e del ceto medio è quello dato per rafforzare le forze di sinistra che non ne hanno dimenticato i valori costitutivi e si battono per conquistare una politica nazionale ed europea di pace, di piena attuazione della Costituzione fondata sul lavoro e sull’avanzamento della causa della libertà, dell’eguaglianza, del superamento delle dinamiche maschiliste e patriarcali, della cultura critica, della giustizia sociale.