Europa

Un test per capire dove sta andando l’Austria

Un test per capire dove sta andando l’AustriaCorteo "welcome refugees" al Brennero – LaPresse

Verso il voto Trema la coalizione socialdemocratica al governo. Estrema destra all'attacco e diritto d’asilo in bilico

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 20 aprile 2016

Muri che crescono non solo al Brennero, in Austria. L’ultimo è risorto tre giorni fa al confine con l’Ungheria tra Moschendorf e Heiligenbrunn, là dove nel 1989 cadde il primo pezzo della cortina di ferro. Inoltre è in arrivo una legge nuova, molto discussa, sul diritto d’asilo. Che praticamente potrà essere abolito nei casi di «emergenza per l’ordine pubblico e la sicurezza».

In questo clima cupo gli austriaci voteranno domenica il nuovo presidente della repubblica, figura principalmente rappresentativa e notarile. È previsto tuttavia un terremoto politico: i sondaggi annunciano il crollo dei due principali partiti tradizionali socialdemocratici (Spoe) e popolari (Oevp). Mai così impopolari, i due partiti della coalizione di governo non arriverebbero neppure al ballottaggio. Rudolf Hundsdorfer, ex ministro del lavoro della Spoe è dato al 15%, Andreas Khol, ex uomo forte dei popolari, ora rappresentante dei pensionati è all’11%.

In cima invece fin da gennaio e in tutti i sondaggi si trova invece l’outsider Alexander Van der Bellen, ex capogruppo dei Verdi. Gli ultimi sondaggi di Ogm e Gallup lo danno tra il 25 e il 26%. Ex professore di economia politica è apprezzato come “voce della ragione” ben oltre il più ristretto campo dei Verdi. Appena dietro al 24% è inseguito dal candidato dell’estrema destra Norbert Hofer della xenofoba Fpoe. I sondaggi sulle politiche danno viceversa la Fpoe di H.C. Strache, successore di Joerg Haider, in testa da mesi.

Al ballottaggio potrebbe anche arrivare la ex giudice della corte costituzionale Irmgard Griss, indipendente. Il 20% degli elettori si dichiara ancora indeciso, forse li aiuterà la Elefantenrunde, il dibattito televisivo tra tutti i candidati in programma giovedì. L’ipotesi più accreditata è il duello finale tra i due estremi Van der Bellen-Hofer che deciderà se l’Austria diventerà un’altra Ungheria o no. La destra è all’attacco, dopo aver subito impotente l’ondata di accoglienza e solidarietà dell’autunno scorso. Ed è un attacco non solo politico. Pochi giorni fa il gruppo neonazista die Identitaeren ha invaso l’Aula Magna gremita dell’Università di Vienna dove si rappresentava uno spettacolo di Elfriede Jelinek, premio Nobel per la letteratura, sui rifugiati: die Schutzbefohlenen, i “comandati sotto protezione”, recitato da rifugiati. Già traumatizzati, adulti e bambini sono stati picchiati e riempiti di sangue finto riversato dagli aggressori, due donne sono finite in ospedale. Condanne generali – «dagli anni 30 non si vedevano scene così all’università» ha scritto il quotidiano der standard – ma non dalla Fpoe, e in effetti alcuni suoi esponenti hanno contatti con gli identitari. Il comune rosso-verde di Vienna che ancora pratica la cultura dell’accoglienza ha invitato il gruppo a mettere in scena lo spettacolo in municipio.

C’è un incremento di atti di violenza dell’estrema destra del 50%. Le azioni di violenza razzista sono persino triplicate secondo i dati forniti dal ministero degli Interni. Lunedì la Fpoe, partito affiliato a Le Pen e Salvini a livello europeo, ha organizzato una manifestazione contro un centro di accoglienza di immigrati a Vienna Floridsdorf, 350 persone hanno aderito. Più grande è stata la contemporanea contromanifestazione di Offensiva contro la destra: 500 persone secondo il conteggio della polizia. Un tentativo di seminare odio andato a vuoto: i gestori del centro dove vivono 280 famiglie e donne singole raccontano di ottime relazioni col vicinato e dintorni, di gente che vuole aiutare e porta donazioni.

A pochi giorni dal voto l’Austria appare come un paese fortemente diviso, con una spaccatura che attraversa anche il Partito socialdemocratico del cancelliere Werner Faymann, come dimostrano i congressi Spoe in corso. Quello di domenica sarà un test importante per capire dove vogliono andare gli austriaci.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento