Appuntamento con gli Eventi letterari al Monte Verità di Ascona (da oggi a domenica 29, informazioni su: www.eventiletterari.ch), giunti alla terza edizione sotto la guida di Joachim Sartorius, Irene Bignardi e Paolo Mauri. Da sempre luogo magnetico, territorio fertile per coltivare tè e utopie, lasciato in eredità e in gestione al Canton Ticino con il vincolo di realizzare iniziative di carattere culturale, dal 1990 è stato trasformato in un Centro seminariale, gestito dalla Fondazione Monte Verità e dal Centro Stefano Franscini, legato al Politecnico di Zurigo. Il primo anno il titolo della manifestazione puntava su Ossessioni e magnifiche utopie, lo scorso anno è stata la volta del demone dell’utopia, questa volta l’argomento è Utopia e memoria. E l’interrogativo posto è così spiegato «Quanti ricordi servono per sviluppare delle nuove utopie? Quante utopie mai realizzate – personali, ma anche politiche – giacciono nella nostra memoria? Che cosa significa elaborare i ricordi nella creazione letteraria?» e i curatori aggiungono «Solo chi dispone di una memoria può essere orientato verso il futuro».

A ragionare intorno al tema sono stati chiamati in molti a partire da Orhan Pamuk, lo scrittore turco premiato con il Nobel qualche anno fa, che ha già avuto modo di dichiarare che «all’utopia preferisce la memoria». Toccherà a lui a inaugurare la manifestazione questa sera. Sarà poi la volta degli italiani Paolo Giordano e Paolo DiStefano, dello scrittore svizzero Thomas Hürlimann, dall’autrice Terézia Mora, dallo scrittore francese vincitore del Goncourt Ferrari, nonché dall’autore e regista belga Jean-Philippe Toussaint. Con un punto di vista che si pone con un angolatura leggermente differente ecco il filosofo e poeta francese Michel Deguy e gli svizzeri Fabio Pusterla, Isabelle Sbrissa e Raphael Urweider.

Anche la danza, che in questi luoghi ha sempre avuto una tradizione importante oltre a essere stata ampiamente praticata, trova spazio con la coreografa e ballerina Sasha Waltz che andrà in scena insieme alla batterista Robyn Schulkowsky presso il vicino Teatro San Materno. Altri incontri cercheranno poi di inquadrare il tema proposto nel contesto storico, sociale e letterario grazie agli interventi dello scrittore Iso Camartin, del filosofo Georg Kohler, del critico Martin Meyer e della studiosa di letteratura Barbara Vinken.
Altro momento importante è la consegna del premio Enrico Filippini, vulcanica figura di giornalista culturale, editor e traduttore, tra i cofondatori del gruppo ’63, nato qui, a due passi da Ascona, a Locarno, e attivo soprattutto in Italia, scomparso precocemente. Figura ideale per un premio che intende onorare le persone che lavorano dietro le quinte delle case editrici e dei giornali. Attribuito quest’anno a Renata Colorni, traduttrice storica di Sigmund Freud e di Thomas Mann e editor dei Meridiani – Mondadori. La laudatio della traduttrice e editor italiana sarà tenuta dallo scrittore Claudio Magris.