Si intitola «Bevi Napoli e poi muori» e ha provocato persino una richiesta di censura preventiva, l’inchiesta dell’Espresso in edicola da oggi sull’avvelenamento ambientale nel napoletano. Il settimanale svela un rapporto della Us Navy, secondo il quale le acque in particolare sarebbero contaminate. Oltre due anni di esami, costati 30 milioni di dollari, hanno rivelato quanto fosse pericoloso vivere in Campania per i militari americani e le loro famiglie. Dal 2009 al 2011 è stata scandagliata un’area di oltre mille chilometri quadrati, analizzando aria, acqua, terreno di 543 case e dieci basi Usa alla ricerca di 214 sostanze nocive. Le conclusioni sono state rese note da mesi e sostanzialmente ignorate dalle autorità italiane. Tornano a galla dopo le rivelazioni del pentito Carmine Schiavone. Gli esperti hanno individuato luoghi con «rischi inaccettabili per la salute» disseminati ovunque nelle due province, pure nel centro di Napoli. Dicono che in tutta la regione bisogna usare solo acqua minerale. Nelle due province non si deve abitare al piano terra, da evitare cantine o garage sotterranei. Il consigliere comunale Corrado Gabriele (Pse, ex Prc) ha annunciano una denuncia per procurato allarme chiedendo di vietare l’uscita in edicola. La direzione dell’Espresso invita a leggere prima di esprimere giudizi.