Moni Ovadia, siamo al via della lista Tsipras che vuole riformare l’Europa. E’ un programma molto ambizioso.

Sì è ambizioso ma bisogna cercare di mirare in alto. Nelson Mandela diceva: la pace non è un sogno, ma per costruire la pace bisogna saper sognare. Noi dobbiamo saper sognare un’altra Europa per provare a costruirla, anche perché usciamo da una stagione in cui la sinistra italiana ha subito micidiali frustrazioni e sconfitte per sue responsabilità gravi, a partire dal narcisismo di chi anziché mettere davanti i cittadini ha messo davanti se stesso. Ora dobbiamo metterci al servizio dei cittadini europei attraverso una formazione europea guidata da un leader di grande caratura che è l’unico a essere riuscito a portare un partito di sinistra radicale a essere il primo partito di maggioranza in un Paese europeo. E’ l’unico ambito in cui la sinistra può ricostruirsi. I grandi problemi del nostro tempo, come il contrasto all’economia iperliberista speculativa e i fenomeni di rapina delle risorse naturali non li affronti a livello nazionale ma europeo.

Tsipras si propone come una lista europea, però di fronte al dramma ucraino non ha detto niente. Perché?

La questione ucraina, e in generale dello scacchiere ex sovietico, ha ancora da parte della sinistra reticenze e paure, si tema di essere accusati di non essere con le democrazie occidentali. Naturalmente non tutti lo fanno, come dimostra l’articolo esemplare di Alessandro Dal Lago proprio sul manifesto. Yanukovich è sicuramente un autocrate corrotto, però c’è un problema: l’appoggio dell’Occidente, anche quello dell’Europa, arriva sempre insieme a quello degli americani, e insieme agli americani arriva subito anche la Nato, un’alleanza militare messa proprio nel sedere della Federazione russa. E questo è totalmente insensato. E’ evidente che la Russia reagisca con una logica imperiale. Questo tipo di analisi però verrebbe subito tacciata di antiamericanismo ma non c’entra niente. Vorrei vedere se i russi facessero un’alleanza militare con il Messico cosa farebbero gli Stati uniti

Veramente è stato Putin a mandare l’esercito.

Certo, come a dire: non venite qui a mettermi la Nato a dieci centimetri dalle mie installazioni militari. Senza parlare che in piazza Majdan sono apparsi ipernazionalisti e perfino neonazisti. Qualcuno si ricorda che i russi hanno avuto venti milioni di morti?

Sia lei che Spinelli e Prosperi avete già annunciato che nel caso sarete eletti vi dimetterete. Che senso ha allora votarvi?

Basta porsi la domanda: abbiamo bisogno di visibilità o di poltrone? No. E neanche di sostenere chicchessia. Miriamo solo a dare il massimo sostegno e presa in carico di responsabilità alla lista. Qualcuno ci ha definito uno specchietto per le allodole: che imbecillità. Se fosse così ci saremmo fatti eleggere e poi, dopo qualche mese, ci saremmo dimessi, invece abbiamo dichiarato fin da subito le nostre intenzioni. Però voglio che una cosa sia chiara: se domani i militanti dicono che vogliono come capilista coloro che poi andranno in Europa, io mollo subito. Non c’è problema.