«Il decreto Cura Italia emanato ieri dal governo rappresenta un primo ed importante passo di sostegno concreto alle imprese fortemente colpite dalla crisi determinata dall’emergenza sanitaria»: le parole del presidente dell’Agis (Associazione generale italiana dello spettacolo) Carlo Fontana sono in linea con quelle del presidente dell’Anec (Associazione nazionale esercenti cinema) Mario Lorini. Entrambi sottolineano la «vitale importanza» di norme come l’introduzione di ammortizzatori sociali per i lavoratori del settore, e di misure che agevolano il mondo dello spettacolo sotto il profilo fiscale.

IL DECRETO, in attesa di essere pubblicato in Gazzetta ufficiale, prevede un indennizzo di 600 euro destinato ai lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo, ai titolari di partita Iva e ai co.co.co. «Un primo passo» dunque, spiegano sia Lorini che Fontana, ma che va nella giusta direzione di pensare a una copertura per tutti i lavoratori di quella galassia estremamente composita che è il mondo dello spettacolo – in cui rientrano anche i lavoratori dipendenti, o che erano a busta paga quando tutte le produzioni sono state interrotte, categoria che dovrebbe venire tutelata da un altro fondo previsto dal decreto: quello per il «reddito di ultima istanza», a cui sono destinati fra i 200 e i 300 milioni di euro.

Le associazioni di settore sottolineano anche l’importanza della creazione di un fondo d’emergenza di 130 milioni di euro destinato agli operatori di tutta la filiera: spettacolo dal vivo, cinema e audiovisivo. 130 milioni derivanti dalla sommatoria di due fondi previsti dal decreto: uno di parte corrente (80 milioni di euro) e l’altro in conto capitale – e cioè a fondo perduto, di 50 milioni.

FRA GLI INTERVENTI in sostegno al settore il rimborso tramite voucher degli spettacoli annullati – che come sottolinea Lorini è esteso anche al cinema. Il decreto «Cura Italia» raccoglie la proposta, sollevata da una lettera aperta dell’associazione 100autori pochi giorni fa, di destinare il 10% dei compensi incassati dalla Siae per «copia privata» al sostegno economico di autori, artisti, interpreti, esecutori e lavoratori autonomi che svolgono attività di riscossione dei diritti d’autore.
Ed infine, aggiunge Lorini, altrettanto importante è «la notizia di un’accelerazione sulla liquidazione imminente di pregressi contributi per il settore – quali tax credit e premi d’essai, ndr – fermi da tempo, e che in quest’emergenza daranno una mano all’esercizio».