Dopo l’incidente di due giorni fa le linee ferroviarie che attraversano Pioltello sono tornate in attività all’80%, per soddisfare l’alto traffico di pendolari: la piena normalità riprenderà la settimana prossima, ma intanto ieri i pm di Milano Maura Ripamonti e Leonardo Lesti, titolari dell’indagine coordinata dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, hanno svolto una ulteriore ricognizione sul luogo dove è deragliato il treno regionale proveniente da Cremona. L’attenzione si concentra sui 23 centimetri mancanti su una rotaia – saltati al passaggio del treno, probabile causa del deragliamento – ma anche su una lettera inviata dall’Ansf – l’Agenzia nazionale sicurezza ferroviaria – che due settimane fa già sollecitava maggiori attenzioni nella manutenzione.

LA LETTERA, SPIEGAVA ieri il Corriere della sera, è stata inviata dieci giorni fa alla luce «degli ultimi incidenti avvenuti sulla rete ferroviaria nazionale» che «hanno evidenziato delle importanti criticità manutentive dei veicoli ferroviari e dell’infrastruttura». L’Agenzia, scrivendo alle imprese ferroviarie e ai soggetti nella sicurezza della circolazione dei treni, in una «raccomandazione» sollecitava «un riesame dei processi interni per individuare i motivi di inefficacia» e «azioni finalizzate a garantire un efficace presidio dei processi manutentivi». Da qui le polemiche.

Il Codacons ha chiesto alla Procura di Milano di «estendere le indagini all’Ansf», e dal fronte del sindacato la Fit Cisl ha sollecitato all’agenzia governativa «un incontro urgente»: «Se saremo convocati – spiega la Fit – domanderemo perché l’Agenzia si è limitata a una raccomandazione invece di effettuare un provvedimento perentorio».

LA CUB TRASPORTI HA elencato altri «episodi simili di svio verificatisi nei mesi scorsi a Firenze, Paderno, la stessa Pioltello, e la rottura delle ruote di treni merci a Giulianova e Novara Boschetto» mentre la Usb ha indetto 4 ore di sciopero.

«È difficilissimo che i 23 centimetri che si sono staccati dal binario siano stati l’effetto dell’incidente – ha dichiarato dal canto suo il direttore dell’Ansf, Amedeo Gargiulo – Si può discutere se siano stati la causa o una concausa». Subito dopo l’Ansf ha cercato di spiegare il perché dell’invio della lettera: «Noi per nostra correttezza di attività e fatalità – ha detto Gargiulo – 15 giorni prima dell’incidente avevamo fatto una circolare agli addetti ai lavori del settore, in primis Rete ferroviaria italiana (Rfi), sottolineando di avere ancora una maggiore attenzione sulle vicende della manutenzione. Le norme europee dicono chiaramente che la prima vigilanza e la responsabilità sulla manutenzione è in mano a colui che offre il servizio. E il gestore infrastrutturale è la Rfi».

RFI, GESTORE DELLA RETE, ha spiegato che una analisi diagnostica delle rotaie era stata condotta due settimane fa: «Il rilievo della macchina di diagnostica “Diamante” è transitato sui binari dell’incidente ferroviario di Pioltello lo scorso 11 gennaio – ha spiegato Umberto Lebruto, direttore produzione di Rfi – Non ho mai visto un incidente così grave causato da una rottura così piccola, di un pezzo di 23 centimetri, però bisogna indagare a fondo: il cedimento di quella rotaia potrebbe essere la causa, come l’effetto, dell’incidente».

«Cinque anni fa, nel 2012 – ha concluso il dirigente di Rfi – per sicurezza dell’esercizio ferroviario spendevamo un miliardo di euro l’anno su tutta la rete, nel 2017 questa spesa è stata di un miliardo e settecento milioni di euro: l’abbiamo aumentata del 70%».

IERI SUI SITI DI NEWS è stato diffuso un video in cui si vedono le scintille provocate dal passaggio del treno dalla stazione di Seggiano di Pioltello: la rotaia ha ceduto 2,3 chilometri prima del luogo in cui il convoglio ha terminato la sua corsa, e se a scardinare la rotaia fosse stato uno dei carrelli dei primi vagoni del treno, si spiegherebbe poi lo scarrocciamento delle vetture a partire dalla terza carrozza, la più danneggiata.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha detto che «occorre rapidamente fare piena luce sulle cause dell’incidente e sulle eventuali responsabilità. È altrettanto urgente – ha proseguito – verificare ovunque lo stato di manutenzione della nostra rete ferroviaria per rispettare il dovere di assicurare, con scrupolo e rigore, la sicurezza dei passeggeri».

IL PRESIDENTE DELLA Regione Lombardia Roberto Maroni ha respinto ogni responsabilità – «la rete è gestita da Rfi», mentre il candidato del Pd alle regionali Giorgio Gori ha invitato a «investire di più in manutenzione».