Un uomo armato di martello, verso le 16,20, ha aggredito ieri un poliziotto, che era di pattuglia con altri due colleghi sulla spianata di fronte a Notre Dame, urlando: «È per la Siria», rivendicando di essere un soldato del califfato, dell’Isis.

UN ALTRO AGENTE ha reagito immediatamente, sparando. Le testimonianze, concordanti, parlano di due spari. L’uomo, che portava altre armi bianche, tra cui dei coltelli da cucina, è rimasto ferito al torace ed è ricoverato in ospedale con emergenza assoluta. Aveva anche un computer in una borsa.

Il poliziotto è stato leggermente ferito alla testa, colpito da dietro dall’assalitore. Molti turisti, sempre numerosi a Notre-Dame (che accoglie sui 13 milioni di visitatori l’anno), sono stati messi in salvo all’interno della cattedrale, dove circa 900 persone hanno trascorso più di due ore.

Non ci sono state scene estreme di panico, ma una grande inquietudine, visti i tempi, gente che correva in tutte le direzioni, famiglie divise, genitori che cercavano i figli, gruppi separati nella confusione.

LA PROCURA DI PARIGI ha aperto un’inchiesta per terrorismo. Sull’assalitore è stato trovato un documento: sarebbe uno studente algerino.

Ma il ministro degli interni, Gérard Collomb, che si è recato sul posto come la sindaca della capitale Anne Hidalgo, è rimasto prudente su questa informazione, che era in via di verifica. Pare che si tratti di un algerino di 40 anni, residente nel Val d’Oise.

«Come in altri paesi, in nome di un’ideologia criminale se la prendono con le forze dell’ordine – ha affermato Collomb – avrebbero potuto attaccare i turisti». Al terrorismo «sofisticato», si affianca un terrorismo low cost, «dove qualunque strumento può servire all’aggressione».

Per far fronte con maggiore efficacia a questi rischi, Collomb ha ricordato che oggi verrà discussa in Consiglio di difesa la creazione di una task force anti-terrorista. In Francia dal novembre 2015, dai fatti del Bataclan, è in vigore lo stato d’emergenza, finora prolungato sei volte dal parlamento.

IL GOVERNO, prima di questo ultimo episodio, aveva previsto di uscire tra breve da questo dispositivo. «Studieremo il prolungamento dello stato d’emergenza e, eventualmente – ha aggiunto Collomb – ci saranno leggi per prevenire queste situazioni dopo lo stato d’emergenza». Il quartiere di Notre Dame è stato subito bloccato, la polizia ha diffuso un messaggio ai cittadini perché evitassero l’area, le fermate vicine della metropolitana sono rimaste chiuse per alcune ore.

I poliziotti hanno messo prima di tutto parte dei numerosi turisti al riparo, all’interno della cattedrale.

I TURISTI, con le mani alzate, sono poi stati perquisiti, per verificare che l’assalitore non avesse dei complici. Sono state raccolte le testimonianze. All’interno, grande inquietudine e il prete che ha recitato preghiere, in francese e inglese.

Christophe Girard, sindaco del IV arrondissement, dove sorge Notre Dame, ha sottolineato che nel quartiere c’è «un’attenzione quotidiana» per proteggere i numerosi turisti. Ha reso omaggio alla «grande reattività» della polizia, ricordando che la Prefettura si situa giusto di fronte alla cattedrale. Nel settembre scorso, non lontano da Notre Dame era stato scoperto un commando di donne jihadiste, che avevano parcheggiato un’auto piena di bombole a gas.

Ieri, sono stati posti in stato di fermo 5 individui, in collegamento con l’assassinio del poliziotto Xavier Jugelé, sui Champs Elysées, avvenuto il 20 aprile scorso, in piena campagna presidenziale.