Al centro del giardino di Piazza Vittorio a Roma, quello stesso parco intitolato a Calipari, è apparso uno strano albero di Natale. Niente luci né fronde verdi, ma nodosi rami di travertino avvolti in neri sacchi dell’immondizia che gronda di ex voto. E’ un addobbo “festivo” eccentrico che inaugura l’iniziativa Per fare un albero ci vuole un sacco, a cura dell’Associazione Arco di Gallieno, nata da un’idea di Franco Cenci in collaborazione con Elisabetta Pizzichetti, sostenuta fermamente dalla presidente Monique Drosso.

Al posto delle consuete palle in vetro, l’albero – battezzato “Il perturbante” – si è popolato di immagini che interpretano e documentano (con una rielaborazione grafica/fotografica) i rifiuti sempre più invadenti, veri monumenti inconsapevoli che inneggiano al degrado, cumuli di immondizia abbandonata nelle strade dell’Esquilino. Quella scultura collettiva è nata per attirare l’attenzione su un’emergenza e anche per far spazio a una speranza: ripulire attraverso l’arte un pezzo della città. Non è un albero gioioso, è cupo, notturno, affonda le sue radici nella tradizione dell’albero del rosario, soltanto che fra i suoi rami “regge” non i santi, ma animali da fogna, cassonetti, plastiche, detriti, scarti. Con la sua imponenza dark e la sua atmosfera gotica, mette in scena lo sgretolamento del territorio.

L’albero di Natale offrirà i suoi frutti al pubblico il prossimo 6 gennaio: verrà infatti organizzata un’asta con le foto, i disegni e gli oggetti creati dagli artisti. I fondi raccolti serviranno all’Associazione per promuovere futuri progetti legati al rione.

Gli interventi – disegni e foto sagomate – sono stati realizzati da Michel Bedouin, Aurelio Bulzatti, Franco Cenci, Primarosa Cesarini Sforza, Giancarla Frare, Massimo Livadiotti, Michele Marinaccio, Lucilla Monardi, Beatrice Pasquet, Elena Pinzuti, Elisabetta Pizzichetti, Massimo Ruiu, Loretta Surico.