Il 19 luglio è una data importante per la città di Latina. Ci sarà l’intitolazione del Parco Comunale a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Sarà presente la Presidente della Camera Laura Boldrini cui va tutta la mia stima e la cui presenza è motivo di onore per la nostra città e la comunità che mi onoro di rappresentare.

La cerimonia ha ricevuto il patrocinio del Comune di Palermo e per l’occasione ci sarà anche il Gonfalone del Comune di Milano, accompagnato da una rappresentanza del Consiglio comunale. Ringrazio per questo i Sindaci Leoluca Orlando e Giuseppe Sala. Così come ringrazio la Regione Lazio per il supporto offerto e la sensibilità dimostrata nell’adesione all’iniziativa.
Non è stato facile fare questa scelta.

Durante gli anni della fondazione di Latina il parco era stato intitolato ad Arnaldo Mussolini. Nel 1943 ci fu una delibera del Podestà che cambiò l’intitolazione a Parco Comunale. Ora qualcuno ha cercato di strumentalizzare la vicenda affermando che si vuole negare la storia. Ma coloro che ora si spacciano per difensori della storia sono gli stessi che con discutibili scelte urbanistiche (l’abbattimento della Casa del Contadino) l’hanno calpestata. Come quelli che partono da coordinate non corrette o addirittura frutto di una montatura e che hanno la pericolosa finalità di alimentare tensioni su un tema che invece ha valori molto più nobili, di cui la comunità deve sentirsi orgogliosa.
E’ tempo che questa città dia un segnale forte, il segnale che ha deciso di cambiare. Ha deciso di farlo grazie al lavoro della Procura, grazie al lavoro delle Forze dell’ordine, grazie al lavoro di gran parte dei media. Grazie ai tanti cittadini, soprattutto i più giovani, che in occasione dell’operazione Don’t touch nel 2015, durante un corteo in nome della legalità, hanno deciso di alzare la testa e tirato fuori quell’orgoglio che per troppi anni era stato mortificato e che era sfociato nella rassegnazione e nell’indifferenza. Anni in cui la criminalità ha camminato a braccetto con la politica, sfilando addirittura per il corso. Anni in cui ci si era infilati in un tunnel in cui malapolitica, malamministrazione e macrocriminalità avevano iniziato ad avere collusioni pericolose condizionando comportamenti e scelte.

Sappiamo tutti quali sono gli strumenti della macrocriminalità: gare d’appalto, clientelismo, turbative d’asta, cambi di destinazione d’uso. Tutto questo è mafia. E’ qualcosa di più strisciante, più insidioso soprattutto per chi vuole amministrare secondo le regole.

Ed è questo lo sforzo che questa nuova amministrazione sta facendo tutti i giorni. Un Sindaco ha il dovere morale, etico di aprire gli occhi alla propria comunità, di non voltare la faccia e di essere un buon esempio. E finché tutto questo sarà uno sforzo vorrà dire che la strada è ancora lunga, seppur è quella giusta. Amministrare significa scegliere «non cosa conviene fare, ma cosa è giusto fare».
Latina nel ricordare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, partigiani del nostro tempo, doveva dare un segnale proprio ora, in questo momento, in questo luogo. E poi Rocco Chinnici, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giancarlo Siani, Peppino Impastato, cui è nostra intenzione intitolare altri luoghi; e poi gli uomini della scorta. Per tutti coloro che con il loro esempio hanno difeso i valori della democrazia e della libertà, per le future generazioni, affinché questo diventi un luogo della memoria ma anche un luogo di speranza, un’eterna testimonianza dei valori della legalità per la costruzione di una pace condivisa. Per tutto ciò che siamo stati, che siamo e che vorremmo essere questo sarà il Parco Falcone e Borsellino.

*Sindaco di Latina