Negli ultimi anni la nemesi di Batman – il supervillain Joker – ha raggiunto una celebrità (e una spendibilità commerciale) perfino superiore a quella della sua controparte positiva: il giustiziere mascherato di Gotham City. Di recente sono stati annunciati ben tre progetti del sodalizio cinematografico DC -Warner Brothers che avranno Joker tra i protagonisti: il primo è il seguito di Suicide Squad di David Ayer, che aveva inaugurato – dopo Jack Nicholson e Heath Ledger – il Joker di Jared Leto. Ci sarà poi lo spin off sulla «fidanzata» di Joker Harley Quinn – Gotham City Sirens – e un terzo lavoro esclusivamente dedicato al supercattivo e alla sua origin story.

Il progetto è in mano al regista di Una notte da leoni Todd Phillips, e vanta tra i produttori addirittura Martin Scorsese. L’idea infatti è di realizzare «un crime film ispirato all’hard boiled, ambientato in una Gotham City anni ’80 che non ricorderà tanto una città dell’universo DC quanto un film di Scorsese di quell’epoca, come Taxi Driver (sic), Toro scatenato o Re per una notte», riporta Deadline.

Ma nonostante la presenza di un nome come quello di Scorsese, si è subito accesa la polemica tra i fan dell’uomo pipistrello in previsione di questa nuova scommessa sulla figura del Joker. Una polemica da un lato comprensibile – si rischia di inflazionare il personaggio – ma che ricalca anche un copione già noto: si storce il naso davanti alla possibilità che il supervillain venga raccontato da un regista «di commedie». A ben vedere è la stessa indignazione che si era levata quando, nel 1989, la prima incarnazione cinematografica di Batman fu affidata a un regista reo anche lui di aver diretto delle commedie: Tim Burton (all’epoca regista solo di Beetlejuice e Pee-Wee’s Big Adventure). Le stesse levate di scudi si erano poi viste – con tanto di ironica petizione alla Casa Bianca – quando fu annunciato che Ben Affleck avrebbe raccolto dopo Christian Bale il mantello di Batman.
C’è poi il problema di come Joker sia diventato Joker: la sua origin story non è mai stata fissata nei fumetti – salvo notabili casi come The Killing Joke – e lo stesso Christopher Nolan in The Dark Kight aveva sapientemente giocato con questa indecifrabilità delle origini del personaggio. Certi misteri, e l’angoscia che ne scaturisce, sono fatti per non essere svelati.