Fra le tante nefandezze presenti nella bozza del Recovery Fund preparato dal governo quella di sovvenzionare lautamente un’azienda a cui la magistratura ha da poco sequestrato 26 milioni di beni per l’inadempienza nel fare proprio l’oggetto del finanziamento è una delle più inspiegabili.

Capita che a pagina 76 dell’allegato con le «schede progetto» del «Piano Nazionale di ripresa e resilienza – Next Generation Italia» ci si imbatta in ben 1,15 miliardi per la «predisposizione nelle autostrade A24 e A25 di un sistema di monitoraggio dinamico per controlli da remoto ed interventi di messa in sicurezza sulle opere d’arte (ponti, viadotti, cavalcavie e gallerie)». Si dà il caso che gli storici concessionari delle due autostrade abruzzesi sia la società Strade dei Parchi di proprietà della famiglia Toto, famosi su tutta la penisola per l’avventura della compagnia aerea AirOne assorbita nel calderone dell’Alitalia nel periodo berlusconiano dei «capitani coraggiosi» con i soldi pubblici.

Ebbene, lo stato pietoso e pericoloso di molti viadotti delle due autostrade ha portato a varie inchieste penali tanto che il 23 novembre la Procura di Teramo ha sequestrato 26 milioni di beni a Strada dei parchi – poi solo in parte dissequestrati – nell’ambito dell’inchiesta sulla messa in sicurezza dei viadotti.

La scoperta del finanziamento è presente nella denuncia del segretario di Rifondazione Comunista – l’abruzzese – Maurizio Acerbo: «Invece di provvedere alla revoca della concessione il governo si prepara a regalare una quantità enorme di denaro pubblico al gruppo Toto. Questo gigantesco premio a un concessionario sotto inchiesta è un’offesa ai cittadini. I costi della manutenzione debbono ricadere sulla collettività mentre il concessionario ha incassato per anni i pedaggi e ha potuto fare lavori in house?» e cioè facendoli con sue società e venendo pagata per questo, si chiede Acerbo.

La partita è molto complessa. Perché proprio lo stesso giorno del sequestro dei beni a Strade dei parchi è stato nominato il commissario straordinario per «l’espletamento di interventi per la sicurezza antisismica delle autostrade A24 e A25». Nominato dal governo, l’ex ad di Rfi (rete ferroviaria italiana) Maurizio Gentile dovrà definire il piano economico finanziario (Pef) nel quale è previsto il maxi progetto di messa in sicurezza antisismica per 3,1 miliardi.

Il piano però era stato già presentato dalla stessa Strada per parchi che al momento è ancora legittimo concessionario delle autostrade. E quindi i soldi del finanziamento del Recovery Fund rischiano di andare proprio nelle mani dei Toto. Per questo Acerbo chiede che «i soldi vengano spesi almeno con una gara d’appalto europea. Tutti i lavori che non erano previsti nella concessione perché derivanti da norme sopravvenute non dovrebbero comunque trasformarsi in dazioni dirette. Abbiamo la sensazione che con la scusa dell’adeguamento antisismico si sta mettendo a carico della collettività tutta la mancata manutenzione con la promessa di non far aumentare le tariffe. Invitiamo governo e maggioranza a cancellare questa previsione vergognosa», conclude Acerbo.

 

Richiesta di rettifica

Riceviamo e pubblichiamo da Pasquale Galante, Direttore relazioni esterne Totohlding, il seguente testo di rettifica

«Gentile Direttore in riferimento all’articolo “Niente manutenzione, ma lo Stato aiuta Toto” pubblicato mercoledì 6 gennaio, spiace che il Suo giornale, mai indulgente verso il populismo e sempre attento alle ragioni del garantismo, sia caduto nella trappola delle fake news, che qualcuno ha messo in giro ad arte. Prima di tutto va chiarito che: a) nessuna sentenza, neppure di primo grado, ha mai stabilito alcuna inadempienza o irregolarità circa i lavori di manutenzione ordinaria delle autostrade A24/A25 spettanti al concessionario Strada dei Parchi (gruppo Toto); b) a quel sequestro di fondi cui l’articolo fa riferimento, è immediatamente seguito il dissequestro per decisione del Tribunale del Riesame di Teramo, che si è espresso anche nel merito degli addebiti ipotizzati; c) l’onere dei lavori di manutenzione straordinaria, a cominciare da quelli per la messa in sicurezza antisismica, resi obbligatori da una legge del 2012, spettano allo Stato che di quelle infrastrutture è il proprietario; d) nessun incidente è mai accaduto, nonostante le migliaia di scosse sismiche che in questi anni hanno interessato i territori attraversati dalle due autostrade. Quanto al finanziamento che sarebbe contenuto nel PNRR per il Recovery Fund in fase di predisposizione da parte del Governo, fermo restando che nessuno conosce quale delle tante bozze del piano che girano sia quella buona, deve comunque essere chiaro che se quella definitiva dovesse davvero contenere un finanziamento per la “predisposizione nelle autostrade A24 e A25 di un sistema di monitoraggio dinamico per controlli da remoto ed interventi di messa in sicurezza sulle opere d’arte (ponti, viadotti, cavalcavia e gallerie)”, tali risorse sarebbero messe a disposizione non del gruppo Toto, come erroneamente affermato, ma del commissario straordinario nominato qualche tempo fa dal Governo che si occupa di definire gli interventi straordinari per la messa in sicurezza sismica. Cogliamo l’occasione per ricordare che Strada dei Parchi è priva dal 2013 del PEF (Piano Economico Finanziario), indispensabile per procedere agli investimenti per l’adeguamento antisismico delle autostrade A24 e A25 e degli altri indifferibili investimenti previsti dalla legge 228/2012 per un’infrastruttura dichiarata strategica a fini di Protezione Civile. Per arrivare all’approvazione del nuovo PEF e sanare così un’annosa situazione d’impasse, nell’aprile del 2020 il Consiglio di Stato, cui la Concessionaria si era rivolta, aveva già nominato un primo Commissario ad hoc, che sta lavorando per definire e far approvare il documento indispensabile per ogni programmazione di interventi e politiche di servizio».

Pasquale Galante Direttore rel. esterne Totohlding