Dovrebbe sgomberarli, invece si è unito a loro. Il ministro dell’interno pubblica un libro con l’editore di CasaPound, che è poi la stessa persona che produce i giubbotti che sono diventati la divisa della destra neo fascista e che Matteo Salvini allegramente indossa. Lui, l’editore-imprenditore tessile si chiama Francesco Polacchi, è un dirigente di CasaPound ed è naturalmente felicissimo dell’attenzione che si è così guadagnata la sua piccola casa editrice (si chiama Altaforte). «Siamo una casa editrice sovranista e in questo momento Salvini è il numero uno del sovranismo». La stessa logica è applicata all’esibizione dei giubbotti, passione che unisce Salvini e Nina Moric: «Semplicemente Salvini è uno fico e la Pivert fa abbigliamento fico», dice Polacchi. Che è anche l’editore di «Primato nazionale», la rivista dei neo fascisti, occupanti abusivi del palazzo di Roma a due passi dalla stazione Termini: «Sono un editore, ma prima di essere un editore sono un militante di CasaPound e non mi vergogno di questo. Anzi».

E così ecco arrivare il libro intervista di Salvini, fotografato in copertina a tutta mascella nell’evidente tentativo di superare se stesso nell’arte del travestimento e farsi passare per Mussolini. «Io sono Matteo Salvini» è il rivelatorio titolo che andrà a fare compagnia sullo scaffale di Altaforte (che progetta una presentazione al salone del libero di Torino) alle biografie dei gerarchi fascisti, alle memorie degli squadristi, ai terrorizzati saggi sull’invasione islamica, alle riflessioni sul «razzismo contro i bianchi ai tempi della società multietnica». Come da tradizione della casa, la spiegazione che oppone Salvini alle inevitabili polemiche non brilla per coraggio. Il ministro, garantisce il suo ufficio stampa, «non ha scritto alcun libro (ha semplicemente rilasciato una lunga intervista alla giornalista Chiara Giannini) e non ha firmato contratti o accordi con la casa editrice indipendente liberamente scelta dall’autrice». E guarda caso la casa editrice «indipendente» dipende da CasaPound. L’autrice scrive per il Giornale e il prefattore è il direttore de la Verità Maurizio Belpietro.

«Tra mille editori – commenta tra i primi Matteo Orfini del Pd – Salvini sceglie quello legato a CasaPound. CasaPound per le leggi del nostro paese dovrebbe essere sciolta. A Ostia organizzava manifestazioni con il clan Spada. Salvini è il ministro dell’interno e in questo modo legittima l’illegalità». «Sarebbe sciocco stupirsi – aggiunge il senatore del Pd Dario Parrini -, la copertura morale e ideologica offerta dal capo della Lega al neofascismo è un progetto politico, non un caso. Per quanto squallida sia». Mentre per il deputato del Pd Emanuele Fiano «sarà bene che gli italiani si sveglino, c’è un’indifferenza diffusa e pericolosissima verso lo sdoganamento di tutte le forme possibili di apologia del fascismo. Dopo il terribile stupro in una sede di attività di CasaPound a Viterbo, arriva la notizia che il ministro dell’interno pubblica il suo libro intervista con l’editore di CasaPound».