Riesi, entroterra siciliano, è un luogo che appare dal nulla come quelle ghost city dove giravano i telefilm western, per una settimana ha accolto una ventina tra studenti universitari e professionisti under 40, che hanno partecipato al Lurt (Laboratorio Umano di Rigenerazione Territoriale) organizzato dal Servizio Cristiano, l’opera valdese fondata da Tullio Vinay nel 1961. Il Lurt nasce per agire su un immobile confiscato a Cosa Nostra per ridare centralità sociale alla comunità.

Così i partecipanti, guidati dal direttore del Servizio Cristiano, Gianluca Fiusco e, nella progettazione, dagli architetti Orizzontale e Flora La Sita, con il coordinamento di Emanuele Piccardo dell’associazione plug_in, sono intervenuti, attraverso il processo del cantiere di autocostruzione, nel recupero del piano terra, culminato nella progettazione degli arredi, nella tinteggiatura della facciata con un brillante colore azzurro che sborda nell’asfalto riverniciato disegnando un campo da gioco dello stesso colore, candidandosi a essere un centro di orientamento rivolto alla comunità 18-30 anni residente per formare giovani autonomi e responsabili della propria crescita umana e professionale strettamente legata al futuro di Riesi.

UN TERRITORIO per decenni in balia delle guerre di mafie e che oggi cerca di scrivere una nuova storia a partire dalla necessità di emanciparsi dalla rassegnazione dilagante che obbliga i giovani ad abbandonare il luogo di origine e cercare la loro strada in altre regioni italiane ed europee.
Il Lurt ripercorre il progetto politico che aveva immaginato e realizzato Vinay, esponente della chiesa valdese, già fondatore della comunità di Agàpe nell’estremo Piemonte, parlamentare indipendente eletto senatore del Pci per due legislature dal 1976 al 1983.
«La Comunità del Servizio Cristiano – scrive Fiusco – accoglieva chiunque volesse mettersi al servizio del prossimo: ma non un servizio speculativo, spirituale Un servizio pratico: dar da mangiare, occupare le miniere di zolfo, lottare perché la terra venisse redistribuita tra i contadini».

Con la costruzione del Villaggio Monte degli Ulivi, sede del Servizio Cristiano, progettato dell’architetto Leonardo Ricci, Vinay offre alla comunità l’educazione ai loro figli per emanciparsi da un luogo povero, analfabeta e abbandonato dallo Stato. In questo senso si inserisce il La boratorio come espansione del Servizio Cristiano nel centro di Riesi, dentro ai problemi e l’entusiasmo generato dal cantiere, negli occhi dei bambini è di buon auspicio per il futuro.

A LATERE DEL CANTIERE si sono confrontati sociologi, fotografi, scrittori, urbanisti, tutti assimilati dalla vocazione del racconto e dello studio dei luoghi. Tra loro uno degli interventi più apprezzati è stato quello di Sabrina Lucatelli, già coordinatrice della Strategia Nazionale delle Aree Interne, che ha sottolineato come Riesi, sia un esempio di area interna indebolita dalla mancanza di servizi e infrastrutture, dove, dal 1951 a oggi, il numero degli abitanti si è dimezzato (da 20.000 a 10.000). Se la popolazione italiana vive per il 34% nelle zone «piene» della penisola (soprattutto al Nord) e quindi maggiormente attrattive, tutte le provincie siciliane appartengono alle zone «vuote», dove risiede il 18%, e quella di Caltanissetta è la più vuota, come indicano i dati del gruppo di ricerca multidisciplinare di «Riabitare l’Italia». Ripartire dai margini degli entroterra è la vera sfida per far rinascere questi luoghi dimenticati.