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Due a due. È la rivelazione che mamma e papà fanno ai loro figli, fermando la macchina d’improvviso in un parcheggio desolatamente vuoto e scantonando per una volta dai riti quotidiani della domenica: la loro famiglia sta crescendo e il maschio Giacomo, stretto fra due sorelle – Chiara e Alice – che non promettono nulla di buono riguardo a scorribande malandrine, finalmente avrà un compagno di giochi, un complice di battute, un lottatore come lui. Almeno così pensa Giacomo, cinque anni, mentre si lancia in un forsennato totonomi per quell’eroe con cui dividerà la nuova stanza. Stacco temporale o dissolvenza. Passa qualche tempo e sempre nello stesso parcheggio i genitori faranno la loro rivelazione: quel fratello «sarà speciale», non proprio come gli altri. Diverso, difficile e senz’altro amabile, ma profondamente coinvolgente. Anzi, «travolgente».

Nel romanzo autobiografico Mio fratello rincorre i dinosauri. Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in più di Giacomo Mazzariol (Einaudi Stile Libero Extra, pp. 174, euro16,50) si narra dal vero una vicenda come tante, eppure eccentrica: l’irruzione in un quadrilatero famigliare perfetto di un quinto membro, con doti tutte particolari, che cresce con tempi suoi, che impara a camminare tardi, che se lasciato troppo solo si fa male, che alle recite di scuola lascia il palco e «parte a mille» per andare ad abbracciare fratelli e genitori che, vanamente, avevano tentato di rendersi invisibili.

Il narratore di questo romanzo che ricalca le tappe di una educazione sentimentale collettiva, è nato a Castelfranco Veneto. Oggi è diciannovenne, ma già lo scorso anno era diventato famoso: aveva girato un video divenuto subito virale The Simple Interview, con protagonista Giovanni. Nel libro, invece, fa un salto nel passato ed è un bambino costretto a scoprire che, in realtà, suo fratello ha la sindrome di Down, non ha  poteri speciali e invece richiede agli altri una super pazienza e una presenza di spirito notevole per risolvere i problemi quotidiani. C’è però un modo per entrare in contatto in modo ipnotico con lui: la bacchetta magica si chiama dinosauro. L’inconveniente è che poi Giovanni fluttua in un altro mondo e non torna indietro. «La sua vita – scrive Giacomo – è come un’istantanea. Gio scatta una foto, ci entra dentro e la vive, la tocca, la sporca, magari la straccia, poi ne fa subito un’altra. Tutto si esaurisce nel presente».

Il libro è una storia di amicizia e complicità tra sorelle e fratelli, ma parla anche di amori adolescenziali, ormoni, rabbie e scorre tra momenti esilaranti e altri pieni di grazia. Come quando Alice inventa che Giovanni è nato in Groenlandia per giustificare il suos tano modo di esprimersi e difenderlo dalla curiosità morbosa di altri bambini in vacanza.