Politica

Un divieto per ogni cosa. I ddl della maggioranza

Parlamento Stop ai medicanti e carcere per chi ricorre all’estero alla maternità surrogata

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 8 giugno 2018

Dal divieto di chiedere l’elemosina in maniera «molesta» a quello di indossare il burqa o il niqab. Passando, e non è certo un particolare da poco, a prevedere il carcere per le coppie che si recano all’estero per ricorrere alla gestazione per altri e alla castrazione chimica per gli stupratori. Per non parlare, infine, della richiesta di istituire una commissione parlamentare che indaghi sulle presunte responsabilità del governo Monti (2012) nella vicenda dei due fucilieri della Marina Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.

A leggere solo alcuni degli oltre mille disegni di legge depositati da marzo a oggi alla Camera e al Senato, più che all’avvio di una legislatura sembra di assistere all’inizio di una resa dei conti da parte di chi, dopo aver passato qualche anno all’opposizione, una volta al governo in nome della «sicurezza» vorrebbe intervenire su tutto.

Tralasciando la dozzina di disegni di legge che si propongono di allargare la definizione di legittima difesa, ecco una piccola lista dei più significativi.

STOP A MENDICANTI E AMBULANTI Essere poveri non può essere una colpa riconoscono i leghisti, che ricordano però come una sentenza della Consulta abbia stabilito come il reato di accattonaggio «sia compatibile con la Carta costituzionale se chi mendica lo fa simulando infermità, arrecando disturbo o in modo invasivo». Da qui la proposta – primo firmatario Molteni – di introdurre il reato di accattonaggio molesto, un crimine capace di provocare «l’insicurezza dei cittadini e quindi un problema di ordine pubblico». Per i trasgressori, così come per i venditori ambulanti, è previsto quindi l’arresto da tre a sei mesi e un’ammenda da 3.000 euro, destinati a salire fino a un anno di carcere e a 10.000 euro di multa se il fatto «provoca disagio alle persone o intralcio alla circolazione, sia delle macchine che dei pedoni».

MATERNITA’ SURROGATA La legge 40 sulla procreazione assistita prevede già una pena da tre mesi a due anni e una sanzione da 600 mila e un milione di euro per chi «realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità» nel territorio nazionale. Il ddl presentato da Fratelli d’Italia punta ad estendere le stesse pene anche a quelle copie italiane che non potendo avere figli «si avvalgono della tecnica della surrogazione di maternità in un Paese estere in cui la stessa è consentita».

CASTRAZIONE CHIMICA Un solo articolo (primo firmatario il leghista Molteni) che prevede l’introduzione del «trattamento farmacologico di blocco androgenico totale per coloro che commettono reati sessuali, in particolare a danno di minori», considerato una misura «allo stesso tempo deterrente, preventiva e risolutiva». A disporre il trattamento è il giudice che – «previa valutazione della pericolosità sociale e della personalità del reo», indica il metodo da utilizzare e la struttura sanitaria pubblica nella quale eseguirlo. Il trattamento è obbligatorio in caso di recidiva e nel caso le vittime siano dei minori.

NO A BURQA E NIQAB Anche in questo caso la proposta arriva dal Carroccio e mira a introdurre nell’ordinamento giuridico «un divieto esplicito a indossare in luogo pubblico o aperto al pubblico indumenti atti a celare il volto, non soltanto per motivi di ordine pubblico e sicurezza ma anche, come nel caso di burqa e del niqab, in quanto considerati atteggiamenti inconciliabili con i principi fondamentali della Costituzione, primo fra tutti il rispetto della dignità della donna». Coprirsi il volto, anche per motivi religiosi, potrebbe quindi comportare da un’ammenda da 1.000 a 2.000 a alla reclusione – nel caso di chi obbliga una donna a indossare i due indumenti – da uno a a due anni e una multa da 10 mila a 30 mila euro. la pena aumenta della metà se il fatto è commesso «a danno di un minore o una persona disabile».

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