Anche le donne saudite vestiranno l’uniforme. Se restano restrizioni e il diritto di vivere una vita libera, la monarchia che continua a considerarle cittadine di serie B ora garantisce un piccolo tassello di «pari opportunità»: da domenica il ministero della Difesa saudita ha dato il via libera all’ingresso delle donne nell’esercito. Attraverso un portale specifico, le donne potranno candidarsi per forze di terra, aviazione, marina, medicina militare.

Alle candidate sono dedicati particolari standard di ammissione: età compresa tra 21 e 40 anni e altezza minima di 155 centimetri. Non dovranno essere già impiegate governative e dovranno avere in mano un diploma di scuola superiore. Non saranno ammesse cittadine saudite sposate con degli stranieri.

Diversi analisti, subito intervenuti sui giornali locali, hanno salutato con piacere la riforma attribuendola alla visione di re Salman e al ruolo inclusivo delle donne nelle istituzioni e ora nell’esercito.

La notizia non dovrebbe però eccitare troppo gli animi soprattutto alla luce delle tante attiviste ancora in carcere per aver lottato a favore dell’uguaglianza di genere e ora accusate di terrorismo e alla luce del mantenimento in vigore del sistema del guardiano, che impedisce alle donne di studiare, viaggiare, uscire di casa, lavorare, chiedere documenti personali senza il permesso di un uomo.