Un decreto – anzi, «decretone» – per accelerare sul Recovery plan e non arrivare al limite con la scadenza della consegna del piano prevista dalla commissione europea per fine aprile.

Se lunedì il ministro dell’Economia Daniele Franco lo aveva fatto intuire, ieri è stato Renato Brunetta a dare l’annuncio. Nel decreto dovrebbero entrare norme per velocizzare il processo civile e spingere le semplificazione procedurali, oltre a molte norme sui concorsi e assunzioni per la pubblica amministrazione.

LE SETTIMANE DI SILENZIO post nomina per Brunetta sono state un supplizio a cui ha reagito ieri con un profluvio di parole e annunci, non tutti concordati con i colleghi di governo. «Stiamo lavorando a un decreto di accompagnamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), abbiamo lavorato partendo da quello, in cui ci sono cose bellissime da attuare e cose che forse non hanno funzionato. Noi accompagneremo il testo del nuovo Pnrr con un decreto legge già approvato, che attua le indicazioni sui concorsi, sulla semplificazione dei concorsi, sulle carriere, sulla digitalizzazione (di competenza del ministro Colao, ndr). Non saranno buone intenzioni ma articoli di decreto che entra immediatamente in vigore», ha spiegato Renato Brunetta in audizione alle commissioni Lavoro e Affari costituzionali di Camera e Senato. «Sto lavorando parallelamente a scrivere gli articoli del decretone legge, che è il futuro del nostro paese», ha detto Brunetta.

In questo «decretone» saranno inserite tutte le norme per rendere immediatamente possibili le assunzioni di professionisti che – nell’idea di Draghi – sono indispensabili per gestire il Recovery plan. E per farlo saranno previsti concorsi ad hoc. Dunque il governo Draghi punta a dare spazio ai giovani e ai concorsi, frenati nell’ultimo anno dalla pandemia. «L’idea che sto perfezionando assieme ai colleghi di governo è individuare luoghi pubblici istituzionali, università, sedi fieristiche, aree dotate di strutture e piattaforme tecnologiche, dove ospitare un numero più ampio di candidati per fare dei concorsi online, senza carta e penne, in sicurezza e in una dimensione più ampia. Stiamo facendo verifiche con i sindaci per questa soluzione che potrebbe partire nell’arco di qualche settimana», ha annunciato ancora Brunetta, che ha già incontrato l’Anci sul tema.

Per il governo Draghi il Pnrr non è soltanto un piano di investimenti da 200 miliardi di euro ma «il grimaldello» (Brunetta dixit) per agire sui nodi che strutturalmente hanno frenato le potenzialità del paese e per introdurre stabilmente migliori pratiche.

INSISTE SULLA REALIZZAZIONE degli investimenti previsti dal Pnrr e sull’ingresso di figure tecniche e gestionali per mettere a terra i progetti del Piano e garantirne una attuazione veloce ed efficace. «Il Recovery ha bisogno in tempi brevissimi di reclutamento di skills (abilità, ndr): stiamo pensando ad un meccanismo anglosassone, di avvalerci della scelta all’interno degli ordini professionali, con dei limiti e delle valutazioni». Questo potrebbe «consentire di avere contratti a termine di alta specializzazione e di immediata fruizione – sottolinea – e poi di lasciare alle amministrazioni e agli interessati la scelta se, dopo i cinque anni, continuare oppure no».

CON IL PNRR C’È LA NECESSITÀ di «cambiare subito il sistema di accesso e di reclutamento, nei prossimi due-tre mesi». E di favorire il ricambio generazionale, in una macchina dove l’età media dei dipendenti pubblici è di 50,7 anni, dato da anni denunciato come inaccettabile dai sindacati.

Il ministro assicura di voler non soltanto «ripristinare il turn over: voglio invertire la tendenza. Dobbiamo far entrare tanti giovani bravi e di qualità. Deve essere un cambio di fase, di paradigma, un cambio delle regole». Questo non significa «infornate» per far entrare tutti: «Le nuove assunzioni per quantità e per qualità devono essere sufficienti a cambiare il trend», conclude con l’ennesima espressione inglese.