I ladri di biciclette prosperano e ogni anno rubano 320 mila bici. Un dato che riguarda i furti denunciati alle autorità di polizia, perché la gran parte resta nell’amarezza di coloro che non trovano più la propria bici legata al palo, e sfiduciati non pensano neppure un istante di procedere alla denuncia, perciò solo il 30% dei furti che si verificano viene denunciato, in realtà le bici rubate sono circa un milione all’anno. In tempi di crisi la bicicletta resta un mezzo di trasporto alternativo, perché non inquina, è silenziosa, fa risparmiare il biglietto degli autobus, e nel nostro Paese sono circa cinque milioni coloro che si spostano quotidianamente sulle due ruote per raggiungere il luogo di lavoro o la scuola. I dati sui ladri di biciclette li ha raccolti la Fiab, la Federazione italiana amici della bicicletta (www.fiab-onlus.it), che attraverso un lavoro paziente ha contattato tutte le prefetture d’Italia, i comuni e circa quattro mila singoli cittadini per avere il numero dei furti di bici denunciati,.

Il timore del furto della propria bici è secondo solo alla paura di essere investiti, e quando al palo resta la catena tranciata la tendenza a comprare una nuova bici diminuisce, chi decide di farlo acquista una di minore valore, altrimenti la compra usata, meglio se è un pò scassata. Un danno che l’Acma, la confindustria dei produttori di biciclette, configura in 150 milioni di euro all’anno, incluso l’indotto e la transazione in nero che si effettua al mercato delle pulci. La tendenza a comprare una bici usata spesso ha a che fare anche con un abbassamento dei livelli di sicurezza, i freni poco funzionanti, le ruote vecchie, che comportano un rischio maggiore per il ciclista che si sposta quotidianamente in bici in città. Il numero alto di denunce è indicatore della ciclabilità all’interno di una città, e risulta maggiore nel nord Italia, in particolare in Trentino, a Bolzano e Trento, dove il 30% della popolazione si muove in bici, un dato simile si ha anche a Reggio Emilia, mentre al sud è Reggio Calabria a registrare una denuncia di furto di bici su 180 mila furti in generale. Alcuni comuni all’avanguardia sul tema, hanno attuato un sistema di punzonatura per riconoscere una bici rubata, ma la modalità varia tra le città, come a Padova dove il sistema attuato è diverso da Verona, perciò se una bici viene trovata in un’altra città dopo un controllo, le forze dell’ordine non hanno uno strumento unico per riconoscere se è stata rubata o meno. Come uscirne? La Fiab indica ai comuni la soluzione, già in atto in altri Paesi europei, come quella di attuare un sistema unico di punzonatura delle bici circolanti con il codice fiscale del proprietario impresso e collegato a un data base di proprietà pubblica, un espediente che in caso di ritrovo delle bici rubate, consente alle forze dell’ordine di rintracciare in tempi rapidi i proprietari. Non è la soluzione definitiva ai ladri di biciclette, ma potrebbe essere una valida azione di contrasto.