Chi lo ha detto che il dvd è ormai un supporto sorpassato e destinato alla soffitta come chi lo ha preceduto, cioè il Vhs? Forse il declino vale per i film mainstream, ormai editi in Blue Ray, ma per le pubblicazioni come Animazioni – curate da esperti di illustrazione e film animato come Andrea Martignoni e Paola Bristot – il discorso è diverso. Innanzitutto perché l’antologia, dedicata al meglio dell’animazione italiana d’autore e sperimentale, giunta al quarto volume, è anche un bell’oggetto dal punto di vista grafico, con la sua copertina cartonata e un esaustivo booklet di accompagnamento; poi perché opere di questo tipo sono difficilmente visibili sui canali ufficiali, ma solo nei festival specializzati di livello internazionale. Nonostante il web sia divenuto il medium principale per diffondere l’avanguardia “a passouno”, questa operazione resta, dunque, meritevole.

I 17 film che compongono il quarto volume, pur essendo tutti di autori italiani, battono in alcuni casi altre bandiere (Francia, Svizzera, Estonia), a dimostrazione che le co-produzioni in questo campo sono essenziali e, anzi, ce ne vorrebbero di più, poiché – come lamentano Bristot e Martignoni – questo settore (a differenza dell’animazione più commerciale) non ha accesso a fondi pubblici, regionali o nazionali (MIBACT), ed è affidata all’ostinazione e al coraggio (anche produttivo) di autori indipendenti.

Naturalmente Animazioni 4 raccoglie titoli recenti, in gran parte del 2014 e 2015, ma anche anteprime assolute del 2016 (come La virgola nel cassetto di Marco Cappellacci o il brevissimo Ralph Plays D’oh! di Fabio Tonetto). Unica eccezione una chicca del 1993, La rosa dei venti, dell’animatrice giapponese (ma milanese di adozione) Fusako Yusaki, veterana della plastilina e conosciuta negli anni ’70 per gli spot del Fernet Branca. Un altro navigato animatore, che ha alternato la dimensione underground con il lavoro seriale e sui lungometraggi a soggetto, è Mario Addis, qui rappresentato con il suo grottesco Pene e crudité. Gli altri artisti antologizzati rappresentano ormai delle certezze dell’animazione tricolore, a cominciare dalle donne, sempre numerose in questo settore: Magda Guidi (Dalila), Beatrice Pucci (Soil is Alive), Virginia Mori (Haircut) e Martina Scarpelli (Cosmoetico).

Come negli altri tre volumi, anche questo offre allo spettatore una panoramica su stili e tecniche diverse: dalla computer animation di The Age of Rust del duo Aber e Mattei o Otto diretto da Imbrogno e Murgia al disegno grafico e raffinato di Michele Bernardi, di cui sono stato inseriti Venditori ambulanti e For Pina (omaggio a Pina Bausch e alla sua danza realizzato col rotoscopio); dall’animazione astratta di Fok Nabo Distorio di Francesco Rosso alle silhouette di Francesco Vecchi, autore del fantasmagorico The Flèche Delta.

Ma nell’animazione non narrativa la musica gioca un ruolo spesso predominante, come si evince da diversi film raccolti nel dvd, tra cui spiccano Pandemonio di Valerio Spinelli (sulla musica di Zu, praticamente un music video) o il poetico ed evocativo Aubade di Mauro Carraro, racconto musicale con la colonna sonora di Mich Gerber. “Non abbiamo dubbi” – scrivono i curatori al termine dell’introduzione – “che l’avventura iniziata con Animazioni: Cortometraggi Italiani Contemporanei nel 2011 continuerà ancora per molto tempo, se avrà ancora la forma del Dvd questo non possiamo dirlo, ma di certo ne vedremo e sentiremo delle belle!”.