«In questi giorni moltissimi cittadini in tutta Italia hanno offerto i loro appartamenti alle persone colpite dal sisma, noi cerchiamo di incrociare le richieste con le offerte per non disperdere l’impegno che sta attraversando il Paese». A parlare è Matteo Tempestini, ingegnere informatico di Prato, ideatore con Matteo Fortini di terremotocentroitalia.info, un progetto di informazione nato dal basso. Tempestini e Fortini, entrambi informatici, sono impegnati da tempo nel “civic hacking”, l’attivismo digitale su base volontaria, e hanno pensato a una piattaforma per raccogliere e aggregare le notizie sul sisma. «Abbiamo avuto l’idea la mattina dopo il terremoto», spiega Tempestini, «all’inizio è nato un gruppo su facebook, che in 24 ore ha raggiunto le 600 adesioni. Ci siamo resi conto dell’utilità dell’iniziativa, e in 48 ore abbiamo creato il sito». Un modo per dare una risposta rapida alle necessità delle persone, con informazioni utili e verificate. «Il nostro progetto unisce fonti istituzionali, come quelle della Protezione Civile, e non istituzionali, come i privati cittadini», sottolinea Tempestini. «È un aggregatore di contenuti e notizie, che ci occupiamo di filtrare e accertare, a cui tutti possono contribuire». Oltre al sito, il progetto si avvale di un gruppo su facebook, con più di 2000 persone, di un account su twitter con 428 iscritti e di un gruppo su Telegram.

La Protezione civile non ha nulla del genere. Con il sito collaborano un centinaio di volontari, monitorando le richieste che arrivano sia on-line che dai campi nelle zone terremotate. Numeri di conti correnti su cui donare, mappe dei centri di raccolta di prima necessità, indirizzi di case per gli sfollati e riferimenti istituzionali per chi vuole rendersi utile sono raccolti sulla piattaforma digitale e sui social network, che si stanno rivelando strumenti molto importanti. Oltre a questo, nota Tempestini, «c’è un gran bisogno di dialogo e nei nostri gruppi le persone colpite dal terremoto hanno la possibilità di parlare, condividendo le loro esperienze». Tante le storie di solidarietà e impegno che nascono da un post, un messaggio su Telegram o un Tweet. «Un signore ha postato sul gruppo facebook la foto della sua roulotte da campeggio, dicendo: “Se c’è bisogno posso venire con questa, sono a disposizione”», racconta Tempestini. Grazie al sito, aggiunge, è possibile risolvere in poco tempo tanti problemi pratici: «La Protezione Civile ci ha segnalato che mancavano cavi di rete per la connettività, noi lo abbiamo scritto su twitter, ha risposto una persona del luogo che li aveva e li abbiamo messi in contatto in tempi brevissimi». Molte informazioni sono disponibili grazie alla collaborazione con altre piattaforme digitali: Waze fornisce mappe aggiornate sulla viabilità nelle aree colpite dal sisma, OpenStreetMap Italia e Copernicus mettono a disposizione foto satellitari e mappe pre e post terremoto, e questo, dice Tempestini, «aiuta chi è sul campo a sapere come erano i luoghi prima del terremoto, e a soccorrere le persone». Sul sito si trovano documenti e materiali archiviati, e gli avvisi più urgenti sono pubblicati su un bollettino in continuo aggiornamento. A sostenere l’iniziativa è anche ActionAid Italia, associazione no – profit che permette di fare donazioni a favore delle zone terremotate. Un progetto di impegno civico che sarà importante portare avanti anche quando sarà passata l’emergenza, l’attenzione dei media si sarà spenta e comincerà il lungo e difficile lavoro di ricostruzione. «Contiamo di proseguire», dice Tempestini, «sarà fondamentale avere un aggregatore di notizie anche in futuro, perché tante informazioni preziose non vengano disperse. Le persone ne avranno molto bisogno». Tempestini non è mai stato ad Amatrice.