Andare oltre il mito, per molti versi stereotipato, di Ernesto Che Guevara, ricostruirne il personaggio e il pensiero, al di là della proliferazione di magliette, manifesti e gadget. È l’obiettivo di Don Quijote de la realidad – Ernesto Che Guevara e il guevarismo (pp. 242, euro 16), il libro di Tiziana Barillà, giornalista di Left, pubblicato da Bookabook. Il volume si basa su un accurato lavoro di ricerca che ha portato l’autrice a esaminare un’ampia documentazione riguardante quella che è una delle figure più note e celebrate della storia del XX secolo.

Un’indagine appassionata per la stesura di un libro non facile: tanto si è scritto e si è detto su Che Guevara che occuparsi di lui comporta sempre il rischio di non raccontare nulla di nuovo, di essere ripetitivi, banali o noiosamente celebrativi. Barillà si è posta questo problema sapendo, come scrive nella premessa, di accostarsi a uno dei personaggi più popolari del ’900 ma, contemporaneamente, anche dei più sconosciuti. La sfida è stata proprio narrare il Guevara storico, lontano da tutte le agiografie. Il risultato è un testo fedele alle intenzioni di cui sopra, e interessante sul piano della ricerca. Esso consta fondamentalmente, ai fini della narrazione e dell’analisi storica, di una prima parte dedicata alla vita del Che, dalla nascita alla fatale Bolivia, passando per Cuba e per altre tappe, lungo una traiettoria di lotte e di impegno politico in difesa dei paesi sfruttati dal colonialismo, e di una seconda che tratta del guevarismo.

In essa, l’autrice si sofferma ad analizzare il pensiero del Che e la sua visione del mondo, facendo precedere questa trattazione da alcune precisazioni su due aspetti che hanno influenzato profondamente la vita del rivoluzionario: il rapporto con la madre, e l’asma. Celia de la Serna vi viene descritta come «donna colta e ‘liberale di sinistra’ che lo educa trasmettendogli spirito di avventura, passione per la lettura e spensieratezza». L’asma come dura compagna di vita che «scolpisce il carattere» del Che e contribuisce a rendere quest’ultimo, uomo determinato e tenace.
Le pagine di questo libro rendono la figura di un rivoluzionario che è sintesi di pensiero e azione, teoria e guerra combattuta in prima linea per affermare i diritti di quel sud del mondo che ancora oggi aspetta un riscatto. In questo e nella denuncia dell’imperialismo delle grandi potenze – di cui si fa complice il servilismo corrotto di governi compiacenti – quelli di diversi paesi tenuti in condizioni di sottosviluppo, si evidenzia l’attualità della visione del mondo propria di Guevara.

Il libro, che ospita nella parte finale una serie di documenti che vanno dal discorso pronunciato dal Che ad Algeri a lettere del medesimo ai figli e ai genitori, e a canzoni e poesie dedicate al combattente, consta di un’appendice conclusiva dedicata all’elaborazione teatrale della figura del Che, accostata a quella di Don Quijote. La figura del cavaliere solitario che, senza esitazioni e timori, porta avanti una perenne ricerca di giustizia ed equità a costo della sua stessa vita.