Il giudice Daniel Rafecas, incaricato di esaminare la richiesta di imputazione presentata contro la presidente argentina Cristina Kirchner dal suo collega Gerardo Pollicita, ha anticipato il rientro dalle ferie, previsto per il 22 febbraio. Sarà di ritorno invece entro il 18 per valutare le 62 pagine redatte da Pollicita, che ha raccolto le accuse del defunto pm Alberto Nisman. Pollicita intende anche mettere sotto accusa il ministro degli esteri, Hector Timerman e altri dirigenti di governo. Il giudice non ha potuto sostanziare alcuna accusa, ha solo ratificato quanto proponeva Nisman, ovvero, secondo molti autorevoli analisti, ipotesi fumose, e perciò Kirchner non è accusata di alcun reato. Se la denuncia seguisse il suo corso, si creerebbe comunque un caso politico e giudiziario senza precedenti nella storia del paese. Se anche Rafecas decide di procedere e di aprire effettivamente l’indagine, potrebbe citare a giudizio la presidente, e Kichner avrebbe facoltà di non presentarsi in tribunale, ma di deporre per iscritto. In ogni caso, se si dovesse giungere a una condanna, la presidente non potrebbe essere arrestata se non dopo essere stata deposta dal suo incarico. Non è la prima volta che Pollicita cerca di portare in tribunale esponenti del governo Kirchner. Nel 2014 ha perseguito l’attuale vicepresidente Amado Boudou e il ministro di Pianificazione, Julio de Vido. Nel 2010, è andato alla ricerca di una presunta “ambasciata parallela” tra Argentina e Venezuela, raccogliendo la denuncia di un ex ambasciatore su presunti fondi neri provenienti da Caracas.