Un drink e via, che inizi lo spettacolo. Ma senza corse, perché stavolta il teatro accade proprio in mezzo a voi, mentre siete seduti davanti ad un tavolino e magari state per azzannare il vostro panino preferito o sorseggiando uno spritz in quel bar che tanto amate… Eh sì, d’altra parte bastano due attori, un musicista e le parole del Bardo per ricreare quella magica atmosfera che all’improvviso zittisce ogni rumore. Un allestimento semplice semplice in appena due metri quadrati, eppure incapace di lasciare gli spettatori indifferenti, che anzi, sono parte attiva dello spettacolo in cui lo scontro tra i Montecchi e i Capuleti avviene tra tavolini affollati di gente pronta a recitare al primo cenno. Nel nostro caso gli attori sono Enrico Pittaluga e Graziano Sirressi (musiche da vivo di Roberto Antonio Dibitonto, regia di Riccardo Mallus), estrosi affabulatori e accattivanti cantastorie.
Di bianco vestiti e con un’aria stravagante danno il via alla «Tournée da bar», nome del progetto pensato e ideato da Davide Lorenzo Palla «per riportare il teatro in mezzo alla gente, coinvolgere nuovi spettatori, portare i grandi classici teatrali al bar». E il teatro in mezzo alla gente è vivo eccome. I tavolini dello Zoo bar di Bologna sono tutti occupati da ragazzi che non si fanno certo pregare per svenire, ballare o urlare a seconda delle esigenze del copione. D’altra parte le frasi scritte sui muri bianchi di questo bellissimo spazio nel centro storico bolognese sembrano essere un prologo perfetto: «la fantasia è un posto dove ci piove dentro» scriveva Italo Calvino. E mentre lo sguardo viene rapito da parole, colori, casette di legno ecco che inizia Romeo & Giulietta (una produzione Ecate Cultura, coproduzione Teatro Carcano) con il giovane Romeo disperato per Rosalina e non ancora per Giulietta, come invece lascia intendere di sapere la maggior parte del pubblico, rivelando una conoscenza non approfondita di Shakespeare. Allora ben venga Tournée da bar, se aiuta anche ad avvicinarci meglio il grande Shakespeare. Diventato ormai un fenomeno socio-culturale il format ideato da Davide Lorenzo Palla si prepara a conquistare non solo il Nord, ma anche il Centro e il Sud d’Italia.
IL REGISTA
«E pensare che è nato tutto per caso – ci racconta Palla, attore e regista, classe 1981 – proprio mentre in un bar raccontavo ad alcuni amici il progetto per il mio prossimo spettacolo. Eravamo seduti attorno ad un tavolino, ad un certo punto sono salito su una sedia e ho cominciato a declamare versi in mezzo al chiasso. All’improvviso il silenzio. Così ho capito che stavo facendo teatro e ho avuto l’intuizione… perché non portare il teatro in luoghi non convenzionali? Ed è così che da 5 anni Tournée da bar porta le parole di Shakespeare nelle osterie, nei locali, nei bar, nei circoli Arci». Al momento sono tre gli spettacoli che girano l’Italia: Romeo & Giulietta, Macbeth e Otello. «L’idea nasce anche da una necessità, certo. Ho provato per diversi anni a fare l’attore di giro, ho lavorato con Castri, Popolizio dopo la formazione alla Paolo Grassi di Milano… ma quel sistema lì ad un certo punto è diventato stretto, le condizioni lavorative degli attori sono insostenibili. Eppure non ho mai avuto dubbi sul fatto che il mio mestiere sarebbe stato quello dell’attore. Sarà che mio padre era uno scenografo. Ho dei bellissimi ricordi della mia infanzia, allora guardavo il teatro da dietro. Quando ho detto a mio padre che avrei fatto l’attore, lui mi ha chiesto: ma sei proprio sicuro?». Insomma mai avuto dubbi, nonostante i periodi difficili. «Il mio primo spettacolo creato, scritto e interpretato da me e portato nei bar, prima ancora dei testi di Shakespeare, fu Tritacarne Italia, che decisi di portare nei locali più per una scommessa: lanciare una sfida in un posto strano che diventava vivo proprio quando la città dormiva. Con Shakespeare ho usato molta immaginazione: c’è una scrittura collettiva che coinvolge direttamente il pubblico e ci sono la parole del Brado che vengono lette al leggio. Ho provato a pensare: cosa succede quando Romeo è in scena? E da lì sono partito per una riscrittura che gioca moltissimo con lo spettatore”. Che infatti ride, partecipa, svuota bicchieri di birra da riempire di sane risate. E se ci pensiamo, quello che accade in questi locali è molto più vicino all’idea di teatro popolare dell’epoca elisabettiana, quando la gente assisteva in piedi agli spettacoli del Globe Theatre, piuttosto che al teatro borghese di oggi.
I NUMERI
Un lavoro bellissimo, quello dell’attore, e in generale delle professioni legate al mondo dello spettacolo. Ma spesso questi lavori sono sinonimo di precarietà e di condizioni economiche insoddisfacenti, a meno che non si riesca a fondere in maniera armoniosa e intelligente l’aspetto creativo con quello più economico-aziendale. E anche questo è un piccolo segreto del successo di Tournée da bar, che si definisce una startup culturale. In questi anni ha fatto incetta di parecchi premi e bandi (CheFare, Funder35, Open di Compagnia di San Paolo, Rete Critica) che ha permesso alla compagnia di progettare nuove idee collaterali sempre con lo stesso obiettivo: intercettare nuove fasce di pubblico recuperando nello stesso tempo l’idea di festa e di condivisione dell’evento teatrale che trova spazio in luoghi alternativi alla distribuzione classica. «Sono soprattutto i giovani a seguirci – continua a raccontare Palla – perché vediamo nei giovani i primi interlocutori per un rilancio culturale. Oltre il 70% del nostro pubblico ha meno di 35 anni». Gli stessi artisti e organizzatori sono degli under 35. «Il pubblico ci segue e siamo molto felici. A Milano, che è la città da cui siamo partiti, ci è capitato di dover rinunciare a delle repliche perché il locale non sarebbe mai riuscito a contenere tutto il pubblico che aveva chiesto di partecipare». Solo nel 2016 sono stati 8.200 gli spettatori raggiunti dalla Tournée; 58 i bar sparsi nelle 6 Regioni coinvolte. E non finisce qui: a dicembre potrete vedere ancora Romeo & Giulietta in Valle d ‘Aosta, Alto Adige, Veneto, Piemonte e il 22 all’Ohibò di Milano con grande festa finale.