Le storie più belle nascono dagli accostamenti discretamente insoliti, dalla baruffa degli elementi e dai calembour della parola. Serve una certa distanza tra i soggetti coinvolti, occorre che l’uno sia sufficientemente estraneo all’altro. Solo così la fantasia è costretta a mettersi in moto per ricucire un legame di parentela, costruire un insieme in cui le due parti prima sconosciute possano incontrarsi e dare vita a qualcosa di nuovo, straordinario.
Come l’avventura trentennale di Guido Crepax sulle pagine del più amato periodico di medicina italiano: Tempo Medico. 360 casi clinici a fumetti pubblicati, fra il 1965 e il 1994, su un importante magazine scientifico e che per Crepax ha rappresentato un piccolo laboratorio di stile. È nell’atelier di queste «clinicommedie» che hanno fatto il loro debutto tipi e silhouette femminili che in seguito sono stati di ispirazione per Valentina e le tante eroine che il disegnatore milanese ha scelto come protagoniste delle sue storie.
DUE MOSTRE
A questo sconosciuto e inesplorato Crepax scientifico Milano dedica non una bensì due mostre. La prima, in corso allo WOW Spazio Fumetto – museo del fumetto, dell’illustrazione e dell’immagine animata della città – dal titolo «L’altro Crepax», realizzata grazie al contributo dell’Ordine dei medici di Milano. La seconda in allestimento alla Statale di Milano e interamente dedicata alle copertine che l’autore ha realizzato per Tempo Medico, con apertura prevista il 9 novembre, realizzata grazie al contributo de La Statale. Il tratto unico e la magnetica bellezza dei personaggi femminili hanno contribuito a fare di Crepax uno dei pochi fumettisti il cui nome sia conosciuto anche ai non specialisti, in Italia e nel mondo.
LA RIVISTA
Tempo Medico è stato per cinquant’anni, dal 1959 al 2009, non soltanto il periodico più amato dai medici, ma un punto di riferimento per la cultura laica in generale, non solo scientifica. Anticonformista, indipendente, mai ideologico, anglosassone. Come nelle intenzioni del suo fondatore Nicolò Visconti, proprietario della Pierrel, che con la rivista voleva dare vita a una sorta di Time dei medici. erto la rivista è andata ben oltre l’ambito angusto degli house organ farmaceutici raccontando l’evoluzione di medicina e società contemporanee con spirito critico, linguaggio piano e chiaro, forma spigliata. Innovativa. Come dimostrano le tavole disegnate da Crepax.
L’ESORDIO
Di clinicommedie nella redazione di Tempo Medico si era parlato fin dal 1961, ma l’idea di un caso clinico discusso tra due medici era talmente noiosa da sembrare impubblicabile. Poi l’intuizione di coinvolgere uno scrittore brillante per sceneggiare il caso e un disegnatore per illustrarlo. Ed ecco l’incontro in redazione di due persone decisamente originali: Guido Crepax e Pino Donizetti, medico e sceneggiatore.
Per la cronaca: allora Crepax di fumetti, ufficialmente, non ne aveva ancora pubblicati e la tavola realizzata per il numero di Tempo Medico del febbraio 1965 può essere considerata un esordio per il fumettista italiano. La mano del disegnatore ha dato forma e sembianze a ciascuno dei personaggi della rubrica Circuito interno, questa sorta di Dr. House ante litteram: il direttore, tradizionale ma non troppo, con la sua pipa feticcio tipica dell’atmosfera da romanzo giallo; l’aiutante Attilio, giovane attento alla scienza più che all’esperienza e alle intuizioni dei vecchi dottori; gli assistenti anonimi Primo e Secondo; la specializzanda, maledettamente sensuale e sempre elegantissima, prototipo della donna Crepax e, nel tempo, felice modella di tendenze e tagli di capelli, a seconda dei gusti del suo autore. Eternamente giovane. Bellissima.
Ed ecco fra le pagine di un rispettabile periodico di medicina fa capolino il caschetto della sensuale fotografa Valentina Rosselli, che a sua volta Crepax ha disegnato sulle forme della diva degli anni Venti Louise Brooks. Ma sfogliando i numeri della rivista è facile riconoscere i primi bozzetti delle Belinda, Bianca e Anita che hanno sedotto il pubblico di appassionati del fumetto.
WWW SPAZIO FUMETTO
Sono 60 le tavole originali in mostra allo WOW Spazio Fumetto di Milano. Grandi fogli di cartoncino Schoeller – materiale di elezione per Crepax che su questa carta di altissima qualità ha disegnato anche le pagine delle sue storie più famose – provenienti dall’Archivio Crepax e da Zadig, l’agenzia di giornalismo e di editoria scientifica che per decenni ha curato i contenuti di Tempo Medico e che conta fra i suoi soci tre dei direttori della rivista: Roberto Satolli, Pietro Dri e Luca Carra. Ogni tavola è un tetris di vignette e sequenze, che al tempo venivano distribuite nelle pagine della rubrica. Grandi disegni in bianco e nero dove è impossibile non riconoscere lo stile di un fumettista che a gesti e atteggiamenti dei personaggi, sensualità del corpo femminile, dettami e bizzarrie della moda, ha sempre prestato un’attenzione fotografica. La stessa che la sua Valentina avrebbe riservato al soggetto di uno scatto.
LE CLINICOMMEDIE
Nell’invenzione dei 360 pazienti comparsi in 30 anni di clinicommedie, Crepax ha realizzato una galleria di piccoli capolavori, restituendo a ciascuno di essi una personalità precisa, una smorfia, una posa. Tutto in una singola vignetta: per ogni numero un caso clinico da risolvere e al lettore (dottore) il compito di formulare la diagnosi corretta, da verificare a fondo pagina insieme ai protagonisti della storia. Un divertissement dal gusto enigmistico che negli anni è diventato appuntamento irrinunciabile per gli abbonati di Tempo Medico. La mostra raccoglie le illustrazioni originali realizzate dall’autore per la rubrica «Circuito interno» affiancando alle tavole i numeri della rivista corrispondenti, per mostrare al visitatore come venivano impaginati i disegni e permettergli di leggere la storia da cui Crepax ha tratto ispirazione. Completa il percorso una selezione delle copertine originali a colori che il disegnatore ha firmato per Tempo Medico.
IN SCENA ALLA STATALE
E alle quasi 200 prime pagine disegnate da Crepax per la rivista di medicina è dedicata la mostra allestita presso l’Università Statale di Milano dal 9 novembre al 16 dicembre. Sua la copertina del numero zero datato 15 novembre 1958 e poi modificata per il numero 1 del marzo 1959. Sue le copertine successive in una lunga collaborazione che si è ininterrotta solo con la prima metà degli anni Novanta.
Le copertine di Tempo Medico ripercorrono lo sviluppo dei maggiori temi della sanità italiana e sono spesso dedicate al ritratto di una figura di spicco della storia della medicina. Medici e personaggi d’Italia che, va detto, quasi sempre hanno ricevuto in dono il disegno originale firmato da Guido Crepax. Che invidia.