Sono stati 7.970 i nuovi casi di Coronavirus registrati ieri in Italia su 144.270 test effettuati, 307 le vittime. In isolamento domiciliare ci sono 397.934 persone. Il tasso di positività è stato del 5,5% (al 5,6% domenica). Impennata dei ricoveri: le persone in terapia intensiva sono 2.143, in aumento di 36 unità rispetto alle 24 ore precedenti. Nei reparti ordinari ci sono 19.527, più 261 unità. La regione con il maggior numero di nuovi casi è stata l’Emilia Romagna (1.273 con un tasso di positività all’11,6%) seguita da Campania (1.189, tasso di positività al 12,44%) e Lombardia (895, tasso di positività del 6,4%).

L’Umbria è la regione con il record di pazienti Covid in ospedale: ben 500, 16 in più di domenica, 77 in terapia intensiva (4 in più del giorno precedente). Il 59% del totale dei posti letto di terapia intensiva è occupato da pazienti positivi, quasi il doppio della soglia critica fissata al 30%. Osservato speciale l’ospedale di Perugia, dove si sono sviluppati cluster di variante brasiliana, ma nella regione l’Istituto superiore di Sanità ha certificato anche la presenza della variante inglese. Così, fino al 21 febbraio, sono state sospese nei nosocomi umbri le attività chirurgiche di ricovero «programmate procrastinabili» e quelle di specialistica ambulatoriale non urgenti.

L’Iss ha avviato un’indagine sulla diffusione in Italia della variante inglese: le regioni dovranno comunicare il risultato del campionamento fatto il 4 e il 5 febbraio relativo ai positivi ai tamponi molecolari effettuati tra il 3 e il 4 febbraio. In Emilia Romagna stimano che circa 70 casi (sui 213 test dei due giorni in esame) potrebbero rientrare nella variante inglese. I territori, intanto, corrono ai ripari con chiusure mirate.

Da ieri l’Italia è in giallo tranne Puglia, Sicilia e Umbria in arancione ma i governatori stanno cercando di isolare i focolai. La provincia di Bolzano fino al 28 febbraio sarà in lockdown. In zona rossa fino al 21 febbraio 28 comuni del Molise e, in Umbria, tutta la provincia di Perugia e sei comuni in provincia di Terni (Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione e San Venanzo). Tranne Amelia e San Venanzo, la misura ha suscitato la contrarietà dei sindaci che hanno chiesto la revoca dell’ordinanza: hanno da zero a pochi casi.

A Chiusi (Siena), zona rossa fino al 14 febbraio, è iniziato lo screening di massa. Resta l’incognita se eventuali cambi di colore delle regioni, dopo il monitoraggio di venerdì, toccheranno al governo uscente o a quello targato Mario Draghi. Stesso dubbio sul blocco della mobilità tra regioni, che scadrà il 15 febbraio.