Le ultime primarie democratiche si sono svolte martedì notte. Quelle della capitale federale sono primarie, ormai, più simboliche che altro, perché i giochi sono fatti visto che la nomination è ormai di fatto una proprietà Clinton, dopo l’endorsement arrivato da tutto il partito, inclusi il presidente Obama, il vice presidente Biden e più di tutti Elizabeth Warren, senatore del Massachusetts, nemica di Wall Street, molto più a sinistra di Hillary e fino ad ora sostenitrice di Sanders.

Clinton comincerà a breve i propri appuntamenti da candidata, accompagnata da Obama che da ora in poi sosterrà la sua candidatura durante la campagna non più per le primarie; intanto, dopo i risultati del voto a Washington Dc, è previsto un incontro con il senatore del Vermont, che dovrebbe sancire la fine delle belligeranze.

Il profilo basso tenuto da Sanders durante questi giorni di dichiarazioni a seguito della strage di Orlando, concorre a far pensare ad una fine della battaglia per le presidenziali prima della convention di Philadelphia.

Se le primarie potranno davvero dirsi concluse lo si saprà solo durante la serata americana di martedì. Poi sarà la volta di una durissima campagna elettorale. Proprio in questi giorni Trump ha escluso i giornalisti del Washington post dai suoi comizi.