«I tanto strombazzati investimenti sul diritto allo studio nel decreto istruzione approvato ieri dal Senato – afferma Alberto Campailla, portavoce degli studenti del coordinamento universitario Link – sono del tutto insufficienti per raggiungere la copertura totale delle borse di studio». Si parla di 137 milioni di euro a cui bisogna sommare il 3% delle risorse provenienti dal Fondo Unico di Giustizia (emendamento proposto da Sel su indicazione dell’associazione Dasud). Gli studenti chiedono invece altri 300 milioni di euro. E non li convincono le voci secondo le quali il governo potrebbe aggiungere alla cifra stanziata per il Fondo nazionale per le borse di studio altri 40 milioni di euro intervenendo sulla legge di stabilità. In un’intervista rilasciata a Il Messaggero il ministro Carrozza ha ammesso l’esiguità della cifra e ha promesso di scrivere «una lettera» al presidente del Consiglio Enrico Letta. A suo dire sarebbero necessari altri «150 milioni di euro» (e altrettanti per la ricerca). In attesa della risposta scritta (ma non potrebbero parlarsi in Consiglio dei ministri o in una telefonata congiunta a Saccomanni?) gli studenti di Link e dell’Uds (ci saranno anche Udu e rete degli studenti) annunciano manifestazioni in tutte le città italiane venerdì 15 novembre. Le priorità politiche: rigetto delle leggi di stabilità imposta dalla Troika, sblocco del turn-over nella scuola e nell’università, esenzione della Trise per i fuorisede, finanziamento del diritto allo studio dalle grandi opere come la Tav.