si apre il fronte della Crimea, in caso di dissoluzione dell’Ucraina, perché la Russia sarebbe pronta ad entrare in guerra per la penisola che si affaccia sul mar Nero, a maggioranza etnica russa, legata storicamente all’impero degli zar e dove Mosca possiede tuttora una base navale. è quanto sostenuto da una fonte ufficiale di alto livello del governo russo al Financial Times: «Se l’Ucraina si spacca – ha detto la fonte – si scatenerà una guerra. In quel caso gli ucraini perderanno subito la Crimea perché interverremo per proteggerla, esattamente come abbiamo fatto in Georgia», quando nell’agosto 2008 le truppe russe invasero il paese dopo un attacco lampo (fallito) delle forze georgiane in Ossezia del sud. E ieri, a fronte degli accordi firmati dagli emissari europei con il governo di Kiev, «la Russia ha deciso di sospendere la seconda tranche di aiuti finanziari all’Ucraina, nel timore che la somma non possa essere restituita». Lo ha detto a Bloomberg Hong Kong il ministro delle finanze russo Anton Siluanov precisando che Mosca intende «aspettare che la situazione si stabilizzi», in quanto «sono emersi interrogativi su come queste risorse saranno impiegate». La somma è di 2 miliardi di dollari.