Ucciso un soldato israeliano, la Fossa dei Leoni esorta a intensificare gli attacchi

Un soldato israeliano, Ido Baruch, 21 anni, è stato ucciso da raffiche di mitra sparate da un’auto palestinese vicino a Shavei Shomron, un insediamento coloniale israeliano a pochi chilometri da Nablus. Si tratta del secondo militare ucciso in quattro giorni. Sabato notte una soldatessa era stato uccisa al posto di blocco del campo profughi di Shuafat. L’attentatore è ricercato e il campo palestinese ieri è rimasto sigillato per il terzo giorno consecutivo per ordine delle autorità israeliane. In Cisgiordania tra venerdì e sabato sono stati uccisi dall’esercito israeliano quattro adolescenti palestinesi. Un quinto palestinese, un bambino di 12 anni, è morto per le ferite subite il 28 settembre durante un raid israeliano a Jenin.

Il gruppo armato di Nablus, la Fossa dei Leoni, che comprende centinaia di giovani di varie organizzazioni palestinesi, si è assunto la responsabilità dell’uccisione di ieri avvertendo che siamo solo all’inizio di «giorni di rabbia» contro le forze israeliane. Il capo del gruppo Wadie Al Houl, nei giorni scorsi ha respinto l’offerta dell’Autorità Nazionale (Anp) del presidente Abu Mazen di consegnare le armi in cambio dell’ingresso dei suoi membri nelle forze di sicurezza palestinesi. Contro l’accordo era schierata buona parte di Nablus. Ieri pomeriggio la Fossa dei Leoni ha rivolto un appello ad intensificare gli attacchi contro le forze armate israeliane responsabili dell’uccisione quest’anno di oltre 100 palestinesi in Cisgiordania. (michele giorgio)