Le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, l’ala militare di Al Fatah, hanno rivendicato l’uccisione del colono israeliano, Evyatar Borowsky, 32 anni, dell’insediamento di Yizhar, accoltellato ieri da un palestinese a una fermata d’autobus allo svincolo di Tuffah, a sud di Nablus (Cisgiordania). Il gruppo armato giustifica l’attacco come “vendetta” per la morte di due detenuti politici palestinesi, Arafat Jaradat e Maysara Abu Hamdiya, nelle carceri israeliane. E’ stata la prima uccisione di un israeliano in Cisgiordania negli ultimi due anni. Alcuni però esprimono dubbi sull’autenticità della rivendicazione. L’aggressore, dicono, avrebbe agito per «ripulire» il nome della propria famiglia dopo che il fratello era stato accusato di essere un collaborazionista di Israele. Comunque sia i coloni di Yizhar hanno reagito con rabbia all’accaduto, lanciando pietre contro auto e bus palestinesi di passaggio nella loro zona e hanno provocato il ferimento di due persone.

Ieri c’è stato anche il primo «omicidio mirato» di un palestinese compiuto dall’aviazione israeliana a Gaza dallo scorso novembre. Un drone ha ucciso giovane, Haytham al Mahsal, in sella a una motocicletta e ferito altre tre persone. Secondo l’esercito israeliano era un salafita responsabile del lancio dal Sinai di due razzi verso Eilat lo scorso 17 aprile.