Si chiama Itamar Ben Gal, il colono israeliano 29enne, pugnalato ieri a morte nell’insediamento coloniale di Ariel, ad una decina di chilometri da Nablus. L’assalitore – un palestinese con cittadinanza israeliana secondo i media locali – è riuscito a far perdere le sue tracce e la scorsa notte l’esercito israeliano stava conducendo un’ampia caccia all’uomo nel nord della Cisgiordania. La morte di Ben Gal, come quella di un altro colono, Raziel Shevach, caduto in un agguato lo scorso 9 gennaio, ha subito alimentato una nuova ondata di accuse del governo di destra di Benyamin Netanyahu contro l’Autorità nazionale palestinese (Anp) di Abu Mazen e le Nazioni Unite. L’ambasciatore israeliano all’Onu, Danny Danon, si è scagliato contro il Consiglio di Sicurezza che, a suo dire, dovrebbe non invitare a parlare il leader palestinese il prossimo 20 febbraio ma condannare l’attacco ad Ariel. «La leadership palestinese deve essere ritenuta responsabile per l’orribile attacco terroristico (di ieri)» che, secondo l’ambasciatore israeliano sarebbe «il risultato diretto dell’incitamento e dei finanziamenti agli estremisti da parte dell’Anp». I palestinesi, in reazione al riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele fatto da Donald Trump, si preparano a presentare all’Assemblea Generale dell’Onu un piano di ritiro dalla cooperazione con Israele.

Da tempo il governo Netanyahu è impegnato contro i sussidi che il governo palestinese versa mensilmente alle famiglie dei detenuti palestinesi e di coloro che sono stati uccisi dall’Esercito di occupazione. Secondo l’esecutivo israeliano sarebbero «pagamenti a famiglie di terroristi» e il ministro della difesa Lieberman ieri ha affermato che l’accoltellamento di Itamar Ben Gal è la conseguenza diretta della «campagna di istigazione dell’Anp». È molto probabile che in risposta all’attacco ad Ariel, Lieberman spinga per l’approvazione di altre costruzione nelle colonie israeliane in Cisgiordania, dopo aver ottenuto, proprio ieri, la legalizzazione dell’avamposto di Havat Gilad dove viveva Raziel Shevach. È di un anno fa l’approvazione da parte della Knesset della “Regulation Bill” con la quale Israele ha riconosciuto retroattivamente gran parte degli avamposti coloniali – 55, circa 4mila unità abitative – sino a quel momento illegali per il suo stesso ordinamento.

Per il movimento islamico Hamas l’accoltellamento in Cisgiordania dimostra che l’Intifada prosegue e rappresenta una reazione naturale all’occupazione militare israeliana.