Per rafforzare la campagna che vuole ottenere la scarcerazione di Patrick, Amnesty International ha pensato di dover marcare un giorno del calendario: il giorno del suo arresto formale, avvenuto l’8 febbraio, preceduto da lunghe ore di sparizione forzata, e intendiamo, ogni 8 del mese, fino a quando sarà necessario, fare di questa giornata un momento di mobilitazione straordinaria. Da ieri è iniziata così una giornata dedicata a Patrick su Twitter alla quale al momento stanno già partecipando in tantissimi. E, sottolinea Amnesty, se dovesse esserci bisogno di altri 8 del mese, a partire dall’8 settembre, si svilupperà attraverso iniziative auspicabilmente non solo on line.

Dal punto di vista giudiziario non ci sono novità. La prossima udienza dovrebbe tenersi a fine agosto. Sono passati sei mesi da quando Patrick George Zaki è in stato di detenzione preventiva in Egitto. Sei lunghissimi mesi senza che un tribunale abbia analizzato le accuse infondate contro di lui e basate su 10 post pubblicati su Facebook.

Dal giorno del suo arresto, cona decine di migliaia di persone Amnesty chiede la liberazione di Patrick Zaki: è un prigioniero di coscienza, in carcere solo per il suo attivismo in favore dei diritti umani. «Sei mesi di detenzione su accuse del tutto infondate sono un periodo di tempo inaccettabile – ha commentato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia -, rinnoviamo gli appelli alla scarcerazione rivolti al Governo che lo tiene in carcere e anche al Governo dell’Italia, paese di cui Patrick sempre più sta diventando parte, cittadino onorario e soggetto di tante iniziative di solidarietà».

Così Amnesty a partire dalle 11 di ieri sabato 8 agosto ha invitato tutti a partecipare alla twitter storm per chiedere la liberazione di Patrick Zaki. Con questa formula:Patrick Zaki è in carcere solo per il suo attivismo in favore dei diritti umani. Da 6 mesi è in carcere ingiustamente. Deve essere liberato! @mfaegypt @AlsisiOfficial #FreePatrickZaki #untweetperPat https://ctt.ac/lJM96+.