Il 4 luglio le firme raccolte per i due referendum sull’Italicum saranno consegnate in Cassazione. Il 14 luglio la consegna riguarderà le firme per il referendum costituzionale.

Possiamo farcela. 500.000 firme valide sono veramente tante per un movimento fondato sulle competenze dei «professoroni» e su tanta buona volontà di elettrici ed elettori che non rinunciano a farsi sentire. Tutti insieme decisi a respingere una legge elettorale ipermaggioritaria che, combinata con le deformazioni della Costituzione, capovolge il senso della Carta nata dalla Resistenza verso un nuovo assetto istituzionale fondato sul ruolo accentratore del governo e in particolare del suo capo. Se non è un uomo solo al comando è qualcosa di molto simile.

Questo parlamento non avrebbe mai dovuto tentare modifiche della Costituzione, tanto più di questa ampiezza, visto che la Corte costituzionale ha invalidato la legge con cui è stato eletto proprio per il premio di maggioranza; per di più oltre a tentare di manomettere la Costituzione ha approvato una legge elettorale fin troppo simile al porcellum. Il governo ha giocato sporco e ha approfittato della debolezza del parlamento per farsi approvare proposte che altrimenti non sarebbero mai passate. Il «lanciafiamme», la minaccia di non ricandidatura sono due passaggi di un lungo rosario di ricatti e forzature. Questo è il biglietto da visita di ciò che potrebbe avvenire nei prossimi anni, visto che a partire dal 2017 il governo non potrà più rinviare le scelte su economia e occupazione.

Ci sono poteri finanziari nazionali e internazionali che vogliono governi «forti» e cittadini sudditi. Lo hanno detto chiaro gli ambienti finanziari che, parlando delle «riforme necessarie», intendono il superamento delle Costituzioni nate dopo la seconda guerra mondiale. Puntano a governi che decidono senza rispondere agli elettori (una minoranza deve diventare maggioranza grazie ai premi) e vogliono scaricare tutta la flessibilità sui lavoratori (attacco ai contratti nazionali) e il peso della crisi sulle classi più disagiate, come sanno bene 11 milioni di cittadini che rinunciano a curarsi.

I parlamentari, deputati e senatori, debbono tutti essere eletti dai cittadini. La prima conseguenza della vittoria del No sulla Costituzione sarebbe proprio l’abbandono dell’Italicum. Tutto si tiene, su questo Renzi ha ragione.
Per questo occorre fare vincere il No nel referendum a ottobre.

Banchetti e iniziative

Padova: domani, ore 10-13 e 16-20, banchetto in Piazza delle Erbe e Canton del gallo; martedì 21, ore 10-13, Piazza Azzurri d’Italia.

Magenta: lunedì 20, ore 21, dibattito con Felice Besostri, Luciano Belli Paci, Roberto Cenati – Casa Giacobbe (via IV Giugno, 80).

Milano: oggi, ore 12-14, banchetto davanti all’anagrafe e dalle 15,30 a MM2 Crescenzago; domenica, ore 9-19, piazza Velasquez angolo via Pisanello.

Sasso Marconi: martedì 21, ore 20,30, dibattito con Gianfranco Pasquino – Sala Cometa (via Ponte Albano).

Orte: giovedì 23, ore 18, assemblea con Alessandro Mazzoli (per il Sì) e Mauro Volpi (per il No) – Sala delle Bandiere (piazza del Plebiscito, 1 – primo piano).

Casciana Terme: domani, ore 18, incontro con Possenti (ANPI), Panesi (ARCI), Baicchi – via Aquisana

Roma: domani, ore 10,30-14, banchetto Mercato Vespri Siciliani; ore 9,30-13 via Dancalia 9; domenica 19, ore 10-14 e 16-20, via Lanciani (scuola) e 10-19 F. Passino 24 (cs La Strada).

Bari: domani, ore 9,30-13, banchetto – Parco 2 Giugno lato Einaudi.

L’elenco completo su www.iovotono.it e www.referendumitalicum.it

È possibile firmare anche presso tutti i municipi.