«Una mattina mi son svegliato/ o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao/ una mattina mi son svegliato/ e ho trovato l’invasor./ O partigiano, portami via/ o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao ciao/ o partigiano, portami via/ ché mi sento di morir./ E se io muoio, da partigiano/o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao/e se io muoio, da partigiano/ tu mi devi seppellir./Mi seppellirai, lassù in montagna/ o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao/ mi seppellirai, lassù in montagna/ sotto l’ombra di un bel fior./ E le genti, che passeranno/ o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao/ e le genti, che passeranno/ ti diranno “Che bel fior”./ È questo è il fiore, del partigiano/ o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao/ è questo è il fiore, del partigiano, morto per la libertà».

Visto che oggi non si potrà andare in manifestazione a cantare Bella ciao, ci si può scatenare su Youtube ascoltando le infinite versioni di questo canto per la libertà divenuto famoso in tutto il mondo e adottato dalle donne curde che hanno combattuto l’Isis, dai giovani di Fridays for future, dai pompieri inglesi, dai cileni nelle oceaniche e recenti manifestazioni, dagli operai della Whirlpool di Napoli, dai giovani di sinistra nelle rivolte mediorentali del 2011, dai giovani del parco Gezi di Istanbul, e poi portata sul palco da molti artisti, fra cui Goran Bregovic a Parigi nel 2013.

La mia versione preferita è quella del coro femminile sloveno Kombinat. Cantano accompagnate solo da una chitarra, un mandolino e una fisarmonica e iniziano con la strofa mancante di Bella ciao, probabilmente da un canto delle mondine, che dice: «Ma verrà un giorno, che tutte quante, lavoreremo in libertà». Fondato a Lubiana il 27 aprile 2008, giorno in cui ricorre la festa nazionale contro l’occupazione tedesca, il Kombinat canta le canzoni della resistenza di tutto il mondo e nelle lingue originali.

Il loro credo dice: «Siamo unite nel canto e crediamo che la ribellione sia uno dei diritti umani fondamentali. Crediamo che il pensiero critico possa emergere solo da una posizione ribelle».

Buon 25 Aprile.